Home » Articoli » Album Review » Gwilym Simcock: Blues Vignette

Gwilym Simcock: Blues Vignette

By

Sign in to view read count
Gwilym Simcock: Blues Vignette
Ancora giovanissimo (ha da poco compiuto ventinove anni), Gwilym Simcock è una delle promesse del jazz europeo. In questo ambizioso doppio album - che arriva dopo Perception, il suo esordio come titolare, e numerosissime collaborazioni - il pianista inglese scatta un'istantanea del suo attuale e assai poliedrico profilo artistico. Infatti, già affiancare ai tradizionali contesti in solo e in trio una suite in duo con una violoncellista classica (Cara Berridge, membro dell'ensemble cameristico Sacconi Quartet) testimonia il suo marcato interesse per la commistione di stili; ma è l'ascolto non solo dei due brani in duo, quanto del clima anche delle altre registrazioni a mostrare quanto per Simcock la musica non abbia, né debba avere, perimetri e differenziazioni di genere.

Così, le otto tracce in solitudine presenti nel primo CD spaziano da situazioni classicamente riferite al moderno pianismo jazz - "Little People," nella quale entrano numerosi stilemi, da influenze di Jarrett a passaggi lirici, con continui cambiamenti di ritmo, per un brano di forte complessità - ad altre completamente libere - le tre "Improvisation," dalla forte ricerca timbrico-ritmica - fino a due riletture di brani ben diversi: "On Broadway" e il secondo movimento del "Concerto per pianoforte" Grieg - composizione cara al pianista in dall'infanzia. Proprio quest'ultimo è forse il momento più toccante dell'intero lavoro e rappresenta bene la libertà di ricerca e di riferimenti di Simcock, perché alla derivazione classica del brano si aggiungono meditazioni libere che richiamano il pianismo jazz nordeuropeo e rielaborazioni liriche, che si fondono in un complesso affascinante. Molto riusciti anche i due brani che concludono la performance in solo, in particolare l'omaggio "Jaco e Joe," nel quale l'aspetto jazzistico prevale, ma sempre striato di riferimenti classici. Più composte e cameristiche le due tracce della suite con la Berridge, realizzate nel 2008 per un festival londinese di musica contemporanea. Sebbene l'improvvisazione vi svolga un ruolo limitato, non è molta la distanza dai brani in solo e in trio.

Il secondo CD è interamente dedicato al piano trio: vi predomina un lirismo impregnato di forte dinamismo, di libertà cromatica, con pochi riferimenti alla scuola monkiana, percussiva e venata di blues, ma invece con forte presenza di accenni classici. Qui il pianista si avvale della maestria del contrabbassista russo Yuri Goloubev, che per dodici anni ha militato nella prestigiosa formazione classica dei Solisti di Mosca e che oggi è senza dubbio uno dei più entusiasmanti interpreti dello strumento in ambito jazz. Goloubev, oltre a mettere in mostra un suono ricco e profondo al pizzicato, svetta con numerosi, splendidi interventi all'archetto, esemplarmente illustrati nella title track e nella meditativa "Longing to Be," ove di fatto ricopre il ruolo di voce solista nelle esposizioni tematiche. La traccia di apertura, "Introduction," al primo ascolto lascia perfino sorpresi: il lavoro del contrabbassita, infatti, sembra a tal punto una prosecuzione di quanto fatto dal violoncello della Berridge da far pensare che si tratti ancora di lei. Sensibile ed empatico il supporto di James Maddren alla batteria, perfettamente coordinato a Goloubev nella funzione ritmica.

Simcock brilla anche dal punto di vista compositivo, perché tutte le tracce hanno una caratterizzazione originale sia dal punto di vista tematico (ovviamente, con un forte lirismo), sia da quello strutturale, "aprendosi" costantemente alle improvvisazioni, sempre molto libere e con grande bilanciamento tra momenti lento-riflessivi ("Introduction," "Cry Me a River") e passaggi dinamici.

Disco di fruizione agevolissima, ma non per questo "semplice" né tantomeno povero, Blues Vignette mette in vetrina un musicista di grandi prospettive, da considerarsi già adesso una personalità di primo piano.

Track Listing

CD 1: 1. Little People - 6:56; 2. Exploration on Mvt II Of Grieg Piano Concerto - 8:34; 3. On Broadway (Mann/Well) - 4:13; 4. Improvisation I - Statues - 3:06; 5. Improvisation II - Letter to the Editor - 3:49; 6. Improvisation III - Be Still Now - 4:04; 7. Caldera - 8:38; 8. Jaco and Joe - 9:21; Suite for Cello and Piano: 9. Part 1 - Kinship - 14:57; 10. Part 2 - Homeward - 6:04. CD 2: 1. Introduction - 4:46; 2. Tundra - 7:04; 3. Blues Vignette - 8:12; 4. Black Coffee (S. Burke) - 5:23; 5. Longing to Be - 6:35; 6. Nice Work If You Can Get It (G. Gershwin) - 6:35; 7. Cry Me a River (A. Hamilton) - 8:05; 8. 1981 - 8:29. Ove non indicato le composizioni sono di Gwilym Simcock.

Personnel

Gwilym Simcock (pianoforte), Cara Berridge (violoncello), Yuri Goloubev (contrabbasso), James Maddren (batteria).

Album information

Title: Blues Vignette | Year Released: 2010 | Record Label: Basho Records


< Previous
American Complex

Next >
Let It Go

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.