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Bill Dixon - Rob Mazurek: Bill Dixon with Exploding Star Orchestra
ByLe traiettorie musicali di Dixon e Mazurek, incontratisi al Guelph International Jazz Festival in Ontario (Canada) nel 2006 per un workshop e decisi ad approfondire l’amicizia con ulteriori collaborazioni, partono da esperienze diverse, nello spazio e nel tempo, per convergere e amalgamarsi in questo lavoro con grande naturalezza e freschezza.
Dopo i fiorenti anni Sessanta, in cui è stato al fianco di Paul Bley, Sun Ra e Archie Sheep, Dixon si è dedicato all’insegnamento presso il Bennington College (1968-1996), con qualche isolata partecipazione a festival e workshop. Musicista emergente degli anni Novanta, Mazurek si è distinto negli ultimi anni per i suoi molteplici progetti che l’hanno visto occupato su diversi fronti. L’idea di unire le due traiettorie non era dunque facile da realizzare ma a fondere con grande maestria lo stile compositivo di Dixon (“Entrances” one e two) a quello di Mazurek (“Constellations for Innerlight Projections”) ci ha pensato una straordinaria Explodig Star Orchestra, composta da giovani, esplosivi, talenti emergenti chicagoani.
La sinfonia a due mani e tre atti è composta da due “Entrances” composte da Dixon dentro le quali si incunea “Constellations for Innerlight Projections” di Mazurek. Dixon affonda sulla linea principale, scortato a giusta distanza dai fiati più giovani. I suoi colpi sono lunghi, secchi, sicuri, decisamente incisivi. La coltre sonora che si crea nei primi minuti della prima “Entrance”, dove predominano senz’altro i fiati, con le batterie di sfondo a dar dinamismo, è davvero densa. Segue un lungo momento d’arresto, in cui si dipana il discorso dei bassi, di un leggerissimo vibrafono, e di un piano capace di tessere una fitta maglia di arabeschi. Il tono di questo primo atto è grave e greve.
“Constellations for Innerlight Projections” non può non far pensare a Sun Ra, evocato non solo nel titolo, ma anche nell’atmosfera, nel mood, nelle trame pulviscolari che via via si vanno tessendo. La voce quasi celestiale di Damon Locks dopo due minuti abbondanti viene sommersa da un’esplosione di suoni orchestrali disorganici e massacranti. È questo il punto di partenza per un viaggio senza ritorno, un fitto ed etereo dialogo tra Dixon e Mazurek, accompagnato da inserimenti orchestrali che spezzano, con pesantezza voluta e forzata, la sottile linea dialogica che i due creano.
Il ritorno alla seconda “Entrances” è piacevolmente melodico, non senza sorprese! Si cavalca a lungo un’onda ritmica orchestrale su cui si inseriscono tromba e cornetta, amplificate e/o ristrette ad uopo. La chitarra gioca a fare l’eco ai riff della tromba, in un continuo e sempre intrigante sovrapporsi e confondersi di dialogo tra strumenti. L’aspetto interessante di questo lavoro consiste per l’appunto nella capacità dei suoi compositori ed esecutori, pur ancorati ad un progetto di jazz esplicitamente d’avanguardia, di non perdere mai piacere nel gioco orchestrale, nei suoi chiaro, scuri, riservando così grande attenzione alle esplosioni di dinamismo e personalità dei singoli.
Lavoro di grande bellezza. Da ascoltare a più riprese, e lo sarà ancora a lungo, tanto ricco di sfumature com’è!
Track Listing
Entrances/One; Constellations For Innerlight Projections (For Bill Dixon); Entrances/Two.
Personnel
Bill Dixon
trumpetBill Dixon: trumpet, composer; Rob Mazurek: cornet, composer; Nicole Mitchell: flute; Matt Bauder: bass clarinet, tenor saxophone; Jeb Bishop: trombone; Josh Berman: cornet; Jeff Parker: guitar; Jim Baker: piano; Jason Adesewicz: vibraphone, tubular bells; Matthew Lux: bass guitar; Jason Ajemian: double-bass; Mike Reed: drums, timpani; John Herndon: drums; Damon Locks: voice (2).
Album information
Title: Bill Dixon With Exploding Star Orchestra | Year Released: 2008 | Record Label: Thrill Jockey
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