Home » Articoli » Album Review » Simone Zanchini: Better Alone...!
Simone Zanchini: Better Alone...!
ByIn realtà, quello che viene documentato in questo CD è uno snodo importante nel percorso musicale di Simone Zanchini. Il progetto Meglio solo...! nasce dall'intenzione del musicista di dar vita a una forma personale in cui esprimere la propria idea di musica, al di là di ogni classificazione di genere (o anche, si potrebbe dire, senza paura di mescolare i generi). Il risultato è la costruzione di un universo sonoro personale che attinge, mescola, fa scontrare, e non disdegna neanche di parodiare le forme musicali che fanno parte del bagaglio e dell'esperienza di Zanchini. Parallelamente a questa, il progetto si fonda sull'esigenza di creare una sonorità altrettanto personale, data dalla mescolanza del suono acustico della fisarmonica (di cui Zanchini è uno dei massimi protagonisti internazionali) con gli orizzonti dischiusi dall'uso dell'elettronica.
Il CD è quindi un'istantanea del percorso di Zanchini lungo questo itinerario, un momentaneo presente che è anche sintesi e punto d'intersezione fra passato e futuro. Il passato è quello del vocabolario musicale e dello stile improvvisativo da lui costruito in tanti anni di attività, che qui trova una sorta di summa paradigmatica; il futuro è rappresentato dall'apertura al mondo dell'elettronica e dalla parallela necessità di trasformare e adattare il proprio stile a questo nuovo orizzonte sonoro. Naturalmente, non si tratta poi di abbandonare il passato per il futuro, ma piuttosto di sintetizzarli in modo dinamico e cangiante.
Zanchini nel concerto qui documentato è pienamente riuscito nell'intento di creare un continuum magmatico e fluido, in cui le timbriche e sonorità eterogenee vengono accostate, mescolate e contrapposte senza mai dare l'impressione della forzatura. I passaggi fra una sonorità e l'altra, fra elettronico ed acustico, sono graduali in modo da risultare naturali. Si sente a sorreggere il tutto una grande visione d'insieme che, nonostante si tratti d'improvvisazione, dà a quest'ora abbondante di musica il senso dell'equilibrio fra le parti proprio della composizione. E' inoltre stupefacente il controllo che Zanchini riesce a esercitare in tempo reale sul complesso apparato sonoro di strumenti, laptop ed effetti elettronici, unitamente alla sua già risaputa e impressionante padronanza tecnica della fisarmonica.
Il CD e la performance sono divisi sostanzialmente in due parti: una prima totalmente elettronica, che transita fluidamente in una seconda tendenzialmente acustica, ma perturbata da intromissioni sonore aliene. Il senso di unità del tutto è aumentato dall'uso di effetti e campionamenti che ritornano a più riprese. Alcuni sono dei veri tormentoni, come la telefonata su una segreteria telefonica che ricorre (a volte in modo fin troppo ossessivo) dall'introduzione ai ringraziamenti finali.
La parte acustica è una frenetica scorribanda dal piglio corsaro attraverso tutti i linguaggi musicali che Zanchini ha attraversato nella sua carriera: si salta freneticamente da Charlie Parker ai Balcani, dall'America latina alla Romagna... Il tutto tenendo fede al commento che diversi anni fa Tommaso Lama fece del suo modo d'improvvisare: "Sembri una radio rotta che cambia le stazioni da sola".
Zanchini era molto fiero di questa immagine della radio impazzita, e ora sembra volerla rendere ancora più realistica introducendo anche le interferenze sonore, sotto forma di campionamenti (r)umoristici (neonati che ridono e che piangono, ronzii elettronici, sciacquoni...) che irrompono a drammatizzare lo sfrangiamento cacofonico a cui Zanchini consegna sadicamente i suoi eleganti tessuti musicali. Forse non è casuale che uno dei campionamenti che si ascolta ripetutamente sono le urla scomposte di Yamatzuka Eye provenienti da Torture Garden dei Naked City, ovvero il più grande monumento contemporaneo all'estetica del frammento e del cambiamento a ritmo nevrotico.
Quanto all'elettronica, questa convince soprattutto quando viene usata per creare paesaggi sonori alieni, atmosferici o stranianti, quando cioè l'accento viene posto sulla dimensione timbrica della musica e non su quella melodico-armonica del fraseggio; oppure quando vengono utilizzate sonorità assolutamente distanti da quella tradizionale della fisarmonica, che forzano Zanchini a distaccarsi dai moduli espressivi acquisiti del proprio fraseggio e a cercare nuove soluzioni in armonia col suono (come ad esempio nelle tracce 4-6). Appare invece un po' artificiosa quando si limita all'applicazione dei propri moduli stilistici consolidati su una sonorità diversa. Sicuramente questo è un territorio in cui c'è ancora molto da esplorare, e come detto rappresenta per Zanchini una possibilità di percorso nel futuro. A questo punto sarebbe anzi interessante sentire come si è sviluppata la ricerca, dal momento che questa registrazione risale a più di due anni fa.
In chiusura del CD comunque troviamo già un'ipotesi di sintesi feconda e riuscita fra i due mondi sonori: il tour de force senza sosta si placa in una versione tenue, delicata ed essenziale di "Valse Hot" alla fisarmonica acustica, appena "sporcata" da macchie di colore elettroniche, anch'esse tenui e rarefatte, con l'effetto di un leggero straniamento. Un altro esempio del senso di equilibrio d'insieme di cui si è detto.
Track Listing
1. Pronto..? (3:38); 2. Per trasportare (2:47); 3. Cemetery (6:19); 4. Faccia sapere (3:11); 5. Funky (11:56); 6. Non piove (5:55); 7. Acoustic (2:55); 8. Macedonia (3:01); 9. 1000 lire (1:44); 10. Jazz? (2:45); 11. Donna Flor (4:00); 12. Ma l'amore noo (2:39); 13. Anatole (2:07); 14. Anonet (0:56); 15. Tango?? (0:50); 16. Typewriter (3:54); 17. Valse Hot (9:00).
Personnel
Simone Zanchini
accordionSimone Zanchini (fisarmonica acustica; fisarmonica midi; live-electronics; laptop).
Album information
Title: Better Alone...! | Year Released: 2009 | Record Label: SILTA Records
< Previous
Blues Citizens
Next >
I Think I'll Keep You
Comments
About Simone Zanchini
Instrument: Accordion
Related Articles | Concerts | Albums | Photos | Similar To