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Mariposa: Best Company

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Mariposa: Best Company
“Best of”, “Very Best of”, “Greatest Hits”, “Il meglio di…”, “Raccolta di successi” e bla, bla, bla: il mercato discografico sul tema non ha poi grande fantasia semantica. Si sa: un disco antologico deve acchiappare quanti più acquirenti possibili e soddisfare, almeno allo stato attuale, la voglia di sintesi sempre molto diffusa (e nevrotica?) nell’epoca del digitale da passeggio.

Tempo fa si produceva un best per chiudere con una fase artistica e inaugurarne una tutta nuova di zecca. O, in alcuni casi, lo si faceva per chiudere tutti i conti, anche con la precedente casa discografica. Tutto il resto delle motivazioni che si possono addurre sono così labili che cadrebbero a pezzi non appena si cercasse di pronunciarle.

Allora, di cosa parliamo e scriviamo quando ci si presenta sul tavolo un Best of? Non è facile proprio. È roba noiosa, già sentita. Anche se di per sé sembra essere il mezzo più democratico ed economico (e forse metaforicamente anche la più subdola delle espressioni dell’industria culturale), dopo il download peer to peer, che la musica conosca.

C’è chi comunque, pur utilizzando il richiamo “a raccolta” vuole distinguersi proponendo raccolte di inediti (e va già meglio), versioni alternative (e sembra già un piccolo imbroglio) e “discosofia” (un neologismo tutto nostro, ok?) che fonde obiettivi artistici ad hoc, minando alle basi, per farla breve, la stessa argomentazione finora discussa. Un esempio? Prendete l’ultimo CD dei Mariposa [di cui avevamo gia' recensito Profitti Now!], Best Company, e scoprirete che una banale raccolta di cover deve fare i conti con la musica componibile, ovvero la filosofia artistica del settimino bolognese che come un monolito altero sconquassa la prevedibilità.

E allora Best Company - un best-iario di cover già edite prese di qua e di là durante i primi nove anni di carriera - una cosa chiara la dice. Traccia numero 7 (“Un’idea”, di Giorgio Gaber): “se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione”.

Track Listing

01. Ob-La-Di Ob-La-Da; 02. Sex, Sleep, Eat, Drink, Dream; 03. Male di Miele; 04. Oily Way/Outer temple/Inner Temple; 05. Il Mostro e l’Aerosol; 06. Si vede; 07. Un’idea; 08. L’Apprendista; 09. Monti di Mola.

Personnel

Alessandro Fiori (voce; violino); Enrico Gabrielli (fiati); Enzo Cimino (batteria; percussioni); Gianluca Giusti (wurlitzer; sintetizzatore); Michele Orvieti (sintetizzatore; pianoforte); Rocco Marchi (chitarra; basso); Valerio Canè (basso; armonica; voci)

Album information

Title: Best Company | Year Released: 2007 | Record Label: Jazz World & Chet Baker


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May 2007

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