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Michael Gibbs and the NDR Bigband: Back in the Days

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Michael Gibbs and the NDR Bigband: Back in the Days
Michael Gibbs è il decano degli arrangiatori moderni per big band e rimane saldamente al primo posto anche per la sua fantasia nell'inventare soluzioni che sembrano in apparenza semplicissime ma che nascondono una vivace arguzia e un grandissimo mestiere abbinati ad un'anima appassionata e pura, degna di un artista vero che ha attraversato la storia del jazz degli ultimi cinquant'anni senza mai atteggiarsi a star. Un po' come Gil Evans, se proprio vogliamo trovare un paragone esaltante per entrambi.

L'occasione per questo ottimo Back in the Days, prodotto e pubblicato dalla sempre attenta etichetta americana Cuneiform, è data dall'apparigliamento di alcune collaborazioni con la Big Band tedesca NDR che avevano dapprima consentito di registrare tre brani nel 1995 con il prezioso apporto di Gary Burton come solista. Poi nel 2002 e nel 2003 Michael Gibbs ha avuto modo di guidare nuovamente l'orchestra tedesca (senza Burton in questo caso) e sono stati registrati altri nove brani che completano la trama di questo album.

La scrittura per i fiati di Michael Gibbs è davvero inarrivabile e sin dalla iniziale "The Time Has Come" abbiamo modo di ascoltare come questa sua plasticità del tutto peculiare sappia dispiegarsi magicamente nello spazio e nel tempo. Non ci sono trucchi, non ci sono inganni, semplicemente Gibbs è riuscito a distillare l'essenza della scrittura per fiati delle grandi orchestre inglesi, anche fuori dall'ambito jazzistico, e sa riproporla a piacere nei suoi arrangiamenti. Grande capacità artigianale, insomma, abbinata ad una sensibilità artistica di primissimo livello.

E normalmente queste sue doti si sono sempre associate alla sua grande capacità di scegliere, per le sue orchestre, i musicisti più congeniali alle sue idee, un po' come succedeva con Gil Evans. In questo caso, dovendo ricorrere ad una orchestra già esistente, questa peculiarità rimane un po' inutilizzata, ma comunque, per confermare questa sua abilità, Gibbs non si lascia sfuggire l'occasione di poter utilizzare Gary Burton come solista nei tre brani del 1995. Fra l'altro Gary Burton è stato uno dei musicisti che per primo, già negli anni sessanta, aveva utilizzato l'arte di Michael Gibbs, sia come arrangiatore sia come compositore, per il suo repertorio e i suoi album. Quindi questa collaborazione è ben consolidata nel tempo e continua a dare ottimi frutti.

Ascoltate in particolare il conclusivo "Country Roads," un brano che già Burton aveva eseguito con i suoi gruppi. La composizione è di Michael Gibbs, l'arrangiamento è sopraffino e Gary Burton è in splendida forma. L'orchestra percorre queste strade di campagna come se fosse su rotaie invisibili. A livello compositivo "Country Roads" si segnala come uno dei più bei blues jazzistici mai scritti e riconferma anche in questa versione la sua capacità di fare risplendere i solisti che si cimentano con la sua semplice ma geniale struttura spesso arricchita da geniali cromaticismi mai di maniera. Certo, la versione dal vivo del 1972 nel doppio album Just Ahead di Gibbs, con Chris Spedding alla chitarra solista, è inarrivabile, ma anche in questo caso l'emozione rimane fortissima.

Personnel

Michael Gibbs
trombone

Album information

Title: Back In The Days | Year Released: 2012 | Record Label: Creative Sources


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