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Jazz Articles about John Wolf Brennan

Album Review

Klanglabor, John Wolf Brennan: Studio Live Session

Read "Studio Live Session" reviewed by Alberto Bazzurro


Il pianista (in realtà polistrumentista: qui, in aggiunta, unicamente alla melodica) elvetico-irlandese John Wolf Brennan si unisce in questo recente album (incisione dell'ottobre 2021, edizione in vinile del gennaio di quest'anno) al trio Klanglabor, proveniente dal Liechtenstein (e già questa è una discreta primizia), confezionando un lavoro variegato in cui la componente jazzistica risulta una delle tante (anche come chiave di lettura), visto che i terreni toccati sono diversi, e neppure così definibili e/o delimitabili (e perché mai lo si ...

Album Review

John Wolf Brennan: Nitty Gritty Ditties

Read "Nitty Gritty Ditties" reviewed by Alberto Bazzurro


Sotto l'insegna Nonsolopiano (sottotitolo del CD), John Wolf Brennan ci offre una nuova prova del suo enciclopedismo musicale, fatto di un polistrumentismo tastieristico in cui il piano rimane pur sempre il faro e di input stilistici (meglio ancora linguistici) decisamente variegati. In questi fittissimi trentatré brani (svarianti da meno di un minuto a quasi quattro, per un totale poco inferiore all'ora e un quarto di musica decisamente tirata) si passa in effetti dagli Stones a Pat Metheny e Chick Corea ...

74
Album Review

Pilgrims: Oriental Orbit

Read "Oriental Orbit" reviewed by Glenn Astarita


This International trio's second album contains an East meets West nomenclature, but a case can be made that their unique bridging of various modalities defies strict categorizations. Enhanced by audiophile qualities, the recording radiates a mystical communion of diverse instrumentation that toggles between conventional world jazz norms and a horde of tasty abstracts or pieces where Marco Jencarelli's electric guitar lines signal glimpses of jazz fusion. Vocalist, percussionist Tony Majdalani's Middle Eastern-based chants on various pieces float above John Wolf ...

Album Review

TwinKeys - Esther Flückiger & John Wolf Brennan: Tarkus and Other Love Stories

Read "Tarkus and Other Love Stories" reviewed by AAJ Italy Staff


Il pianista John Wolf Brennan, che negli anni Novanta e fino al 2005 era stato l'animatore e uno dei pilastri del quartetto Pago Libre, negli ultimi tempi sembra privilegiare la dimensione cameristica, in piena solitudine o con collaborazioni molto mirate: come capita in Twinkeys, duo di recente costituito assieme alla pianista Esther Flückiger, interprete anche di musica contemporanea. Le ventisei tracce del CD raccolgono un programma piuttosto composito, registrato dal vivo nel dicembre 2011 ad Aarau e al Conservatorio di ...

Album Review

John Wolf Brennan: The Speed of Dark

Read "The Speed of Dark" reviewed by AAJ Italy Staff


Svizzero di origini irlandesi, con questo album John Wolf Brennan ci conduce in un viaggio musicale intorno ai luoghi in cui abita. Intorno al lago di Lucerna, ed a quei cantoni nei quali sono rintracciabili - come in lui stesso - radici celtiche. Detto questo, Brennan è musicista troppo intelligente per indulgere in divagazioni folkloriche o (peggio) in ammiccamenti etno-jazz. La sua musica, che da sempre rifugge ogni classificazione, qui evita accuratamente anche ogni intento descrittivo. Non porta luce. Non ...

1
Album Review

John Wolf Brennan: Pictures In A Gallery

Read "Pictures In A Gallery" reviewed by AAJ Italy Staff


Tempo fa ebbi l'occasione di fare una lunga chiacchierata con John Wolf Brennan. La cosa che mi colpì maggiormente di quella conversazione, nella quale parlammo principalmente di musica e cinema, fu che avevamo ascolti, visioni (in una parola: gusti), molto simili. Ascoltare questo album, e scoprire che anche sulla pittura condividiamo le stesse preferenze, non è stata dunque una sorpresa. Tutto questo per dire, semplicemente e molto apertamente, che questo album mi è piaciuto molto. La musica in esso contenuta ...

75
Album Review

Brennan/Denzler/Weber/Wolfarth: Momentum 3

Read "Momentum 3" reviewed by Glenn Astarita


With its third release, this European band surges onward as a floating collective that explores atonal sounds amid throaty whispers, split tones and much more. Here, Christian Weber employs close-handed bass techniques atop Christian Wolfarth’s free-jazz drumming approach. But the group’s methodology rings more like a transformation in progress. The musicians provide downright eerie undercurrents amid edgy maneuvers and radiant voicings. They integrate a seamless flow into the grand proceedings. At times, it becomes difficult to discern who is playing ...


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