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Jazz Articles about Lucien Dubuis

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Lucien Dubuis Trio: Lucien Dubuis Trio: Design Your Future / Future Rock

Read "Lucien Dubuis Trio: Design Your Future / Future Rock" reviewed by AAJ Italy Staff


Fino a qualche anno fa, il centro culturale svizzero di Milano aveva una buona programmazione musicale. Era possibile ascoltare dal vivo, con una certa regolarità, musicisti elvetici affermati e/o emergenti. Tra questi c'era Lucien Dubuis, giovane ed interessante saxofonista - clarinettista. Oggi questa programmazione musicale è praticamente azzerata, e siamo dunque costretti a seguire il percorso musicale di Dubuis attraverso i suoi lavori discografici. Gli ultimi due, entrambi usciti per la Unit Records, hanno titoli visionari e programmatici: Future Rock ...

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Lucien Dubuis Trio: Future Rock

Read "Future Rock" reviewed by Mark Corroto


The entire debate that bids one to take sides regarding art being either made by conservatory trained artistes or original primitives is quite the red herring. Sure, punk rock favored emotion over skill, but nobody would argue against Television guitarist Tom Verlaine's talent or the folk music of guitarist Bill Frisell. If you can play and you have not shed you primal unpretentious sound, then we have the recipe for a moving experience.Saxophonist Lucien Dubuis's trio has both ...

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Scope: Rotten Magic

Read "Rotten Magic" reviewed by AAJ Italy Staff


Misurarsi con la velocità, con l'ossessiva attenzione al groove, alle sequenze che introducono altre sequenze sonore narrative in piani orizzontali e verticali. C'è molto da scrivere e da ragionare dopo aver ascoltato “Personal Punk," catartica riflessione su 40 anni di musica. Il suono scompare, mozzato, il tempo rallenta, la musica diventa un'astrazione, e il musicista l'alchimista del suono. Così era gran parte della musica rock degli anni '70 del Novecento, aperta agli stili, idealista, romantica e combattiva. Basti pensare agli ...

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Grand Reportage Ensemble Deluxe and Lucien Dubuis: Live from the Surface of the Sun

Read "Live from the Surface of the Sun" reviewed by AAJ Italy Staff


Grand Reportage Ensemble (nome altisonante) è un trio costituito dal sassofonista Jerome Correa che occasionalmente si trasforma in quartetto grazie all'invito di ospiti prestigiosi, cambiando in queste occasioni denominazione in Grand Reportage Ensemble Deluxe (nome ancor più altisonante). Ma la musica presentata in Live from the Surface of the Sun è tutt'altro che pomposa e stucchevole. Registrato durante una settimana di scrittura presso il Café du Soleil in Saignelegier, il disco è sostanzialmente un live senza pubblico registrato in presa ...

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Lucien Dubuis Trio & Marc Ribot: Ultime Cosmos

Read "Ultime Cosmos" reviewed by AAJ Italy Staff


Difficile sottrarsi al pulsare asimmetrico ma contagioso con cui questo disco ci accoglie. Così in un gioco ritmico e sonico sempre acceso si staglia una musica dalla forte identità, che sa tenersi alla larga dalle sabbie mobili delle etichette, anche se le tracce del passato sono evidenti. Infatti tra le improvvisazioni contagiose si colgono momenti vagamente cubanos ("Bal Les Masque!"), debiti nei confronti dei Lounge Lizard (si ascolti il tema di “Echo Noir"), cattiveria zorniana ("Insomnie"), groove e addirittura una ...

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Lucien Dubuis Trio with Marc Ribot: Ultime Cosmos

Read "Ultime Cosmos" reviewed by Mark Corroto


Lucien Dubuis' Swiss trio has had a long association with guitarist Marc Ribot. He might even have been the inspiration for the reedman, bassist/guitarist Roman Nowka, and drummer Lionel Friedli to form their group. So when the New York guitarist joins them for Ultime Cosmos, there is bound be fireworks.

The Lucien Dubuis Trio has released Le Retour (Unit Records, 2007) and Tovorak (Self Produced, 2005), both bearing the mark of Ribot's early bands: Rootless Cosmopolitans, The Lounge ...

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Scope: NuGara

Read "NuGara" reviewed by AAJ Italy Staff


Partirei dall’etichetta Veto Records che, da qualche anno, in modo davvero apprezzabile sta cercando di dar voce a giovani musici svizzeri, meritevoli per doti tecniche, creatività e propensione alla ricerca sperimentale. Scope è una formazione del pianista Hans-Peter Pfammatter riconducibile in qualche modo al “groove” del conterraneo Ronin di Nik Bärtsch's, forse con minore raffinatezza ed eleganza e maggiore forza e sfrontatezza, dando prova di buona personalità. Decisamente più riusciti i brani in cui il leader suona le tastiere e ...


Engage

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