Home » Articoli » Album Review » Adam Rogers: Apparitions

1

Adam Rogers: Apparitions

By

Sign in to view read count
Adam Rogers: Apparitions
L'eccellente chitarrista americano Adam Rogers continua la sua corsa felpata con l'olandese Criss Cross ed arriva al terzo album (dopo Art of the Invisible del 2002 e Allegory del 2003) con questo Apparitions che, oltre alla lettera 'A' come iniziale del titolo, mantiene parecchi punti in comune coi due ottimi album precedenti. A cominciare dalla formazione che rimane immutata (anche se nel primo album non compariva il saxofonista Chris Potter) per finire con la scelta del repertorio che e' immancabilmente costituito da brani originali firmati dallo stesso Rogers (anche qui una piccolissima eccezione e' rappresentata dal battutissimo standard "Long Ago and Far Away" che apriva il primo album). Gli altri partner sono tutti al loro posto, compagni di strada preziosi e raffinati come il pianista Edward Simon, il bassista Scott Colley e il batterista Clarence Penn.

L'album e' decisamente riuscito e rappresenta un ulteriore passo avanti nella sottile arte del prendere possesso di una parte importante della storia della chitarra jazz moderna che questo eccellente artista sta mettendo in atto, senza troppo sbattersi e senza cercare la ribalta a tutti i costi. Il suo incedere pacato si riflette con eleganza nelle scelte musicali e nel clima generale del lavoro, con quella grande abilita' di saper covare il fuoco sotto la cenere che gli e' congeniale. Una dote che consente a questo quintetto di marciare con passo morbido per la maggior parte del tempo, incastonando raffinatezze armoniche e metriche che si affastellano senza tregua ma allo stesso tempo senza forzature, per poi lasciare brillare un'intensita' davvero insospettabile che sa affiorare nei momenti giusti, lanciando in orbita situazioni cariche di solido drive e di energia quasi furibonda che pero' non si fa mai debordante e si tiene in strada miracolosamente, con la sapienza dell'equilibrio messo sempre in gioco ma mai abbandonato.

Gli assoli di Adam Rogers e di Chris Potter sono certamente fra le cose piu' interessanti che ci puo' capitare di ascoltare nel jazz contemporaneo. Istintivamente da entrambi ci si potrebbero aspettare forzature timbriche ancora piu' azzardate, vista la bravura e la sapienza che li accomuna. Ma poi si capisce che hanno ragione loro, che la loro centralita' e' rappresentata da uno scenario carico di echi soffusi, di piccole evoluzioni romantiche che non diventano mai sdolcinature, pieno di raffinate frasi contorte e dilatate che acquistano sempre una logica ferrea appena si riesce a circoscriverle e a isolarle, facendole galleggiare sulla ritmica sempre docile e mai prevaricante, che allo stesso tempo sa essere sottilmente incalzante e visionaria.

Il ruolo del pianista e' assolutamente centrale e solo la grande sensibilita' di Simon consente al quintetto quell'equilibrio che e' un po' la cifra stilistica piu' evidente del progetto. Un equilibrio non facile da raggiungere. Anche perche' deve tenere conto della volonta' del leader di avere un ruolo importante anche nella fase di accompagnamento, cosa che di solito rappresenta un punto di contrasto fra pianoforte e chitarra, proprio per la sovrapposizione delle aree di competenza dei due strumenti. Eppure in questo caso tutto fila liscio come l'olio, come la superficie di un mare calmo, leggermente mosso da una brezza impercettibile che tiene ben desto lo scenario.

Track Listing

01. Labrynth (Rogers) - 8:42; 02. Tyranny of Fixed Numbers (Rogers) - 6:38; 03. Persephone (Rogers) - 7:47; 04. Continuance (Rogers) - 7:57; 05. The Maya (Rogers) - 10:41; 06. Apparitions (Rogers) - 2:56; 07. Amphora (Rogers) - 7:25; 08. Moment in Time (Rogers) - 8:12

Personnel

Adam Rogers
guitar

Adam Rogers (chitarra); Chris Potter (sax tenore); Edward Simon (pianoforte); Scott Colley (basso); Clarence Penn (batteria)

Album information

Title: Apparitions | Year Released: 2006 | Record Label: Criss Cross


< Previous
Shades of Carol

Next >
Quartet

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

New Start
Tom Kennedy
A Jazz Story
Cuareim Quartet
8 Concepts of Tango
Hakon Skogstad

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.