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Adam Rogers: Apparitions
ByL'album e' decisamente riuscito e rappresenta un ulteriore passo avanti nella sottile arte del prendere possesso di una parte importante della storia della chitarra jazz moderna che questo eccellente artista sta mettendo in atto, senza troppo sbattersi e senza cercare la ribalta a tutti i costi. Il suo incedere pacato si riflette con eleganza nelle scelte musicali e nel clima generale del lavoro, con quella grande abilita' di saper covare il fuoco sotto la cenere che gli e' congeniale. Una dote che consente a questo quintetto di marciare con passo morbido per la maggior parte del tempo, incastonando raffinatezze armoniche e metriche che si affastellano senza tregua ma allo stesso tempo senza forzature, per poi lasciare brillare un'intensita' davvero insospettabile che sa affiorare nei momenti giusti, lanciando in orbita situazioni cariche di solido drive e di energia quasi furibonda che pero' non si fa mai debordante e si tiene in strada miracolosamente, con la sapienza dell'equilibrio messo sempre in gioco ma mai abbandonato.
Gli assoli di Adam Rogers e di Chris Potter sono certamente fra le cose piu' interessanti che ci puo' capitare di ascoltare nel jazz contemporaneo. Istintivamente da entrambi ci si potrebbero aspettare forzature timbriche ancora piu' azzardate, vista la bravura e la sapienza che li accomuna. Ma poi si capisce che hanno ragione loro, che la loro centralita' e' rappresentata da uno scenario carico di echi soffusi, di piccole evoluzioni romantiche che non diventano mai sdolcinature, pieno di raffinate frasi contorte e dilatate che acquistano sempre una logica ferrea appena si riesce a circoscriverle e a isolarle, facendole galleggiare sulla ritmica sempre docile e mai prevaricante, che allo stesso tempo sa essere sottilmente incalzante e visionaria.
Il ruolo del pianista e' assolutamente centrale e solo la grande sensibilita' di Simon consente al quintetto quell'equilibrio che e' un po' la cifra stilistica piu' evidente del progetto. Un equilibrio non facile da raggiungere. Anche perche' deve tenere conto della volonta' del leader di avere un ruolo importante anche nella fase di accompagnamento, cosa che di solito rappresenta un punto di contrasto fra pianoforte e chitarra, proprio per la sovrapposizione delle aree di competenza dei due strumenti. Eppure in questo caso tutto fila liscio come l'olio, come la superficie di un mare calmo, leggermente mosso da una brezza impercettibile che tiene ben desto lo scenario.
Track Listing
01. Labrynth (Rogers) - 8:42; 02. Tyranny of Fixed Numbers (Rogers) - 6:38; 03. Persephone (Rogers) - 7:47; 04. Continuance (Rogers) - 7:57; 05. The Maya (Rogers) - 10:41; 06. Apparitions (Rogers) - 2:56; 07. Amphora (Rogers) - 7:25; 08. Moment in Time (Rogers) - 8:12
Personnel
Adam Rogers
guitarAdam Rogers (chitarra); Chris Potter (sax tenore); Edward Simon (pianoforte); Scott Colley (basso); Clarence Penn (batteria)
Album information
Title: Apparitions | Year Released: 2006 | Record Label: Criss Cross
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