Eric Hofbauer: American Grace

Chi già conosce i primi due capitoli della trilogia non sarà sorpreso, se non forse per il tono generale complessivamente più pacato, a riflettere lo stato di accettazione che costituisce l'ultimo gradino di un cammino di maturazione e crescita personale intrapreso dal chitarrista nei suoi album in solo. Gli altri scopriranno l'opera di un musicista originale e creativo, strumentista versatile e preparato su tutte le forme del jazz, dal gospel al free. Nella sua musica si ritrovano numerosissime influenze, rielaborate in chiave personale tra tradizione e modernità, sempre in bilico tra l'omaggio e la parodia, tra la serietà e lo scherzo.

Non è un disco facile; Hofbauer non si nasconde dietro i trucchetti del mestiere, e non fa concessioni ai gusti della platea per ottenerne il consenso. L'ascolto risulta pertanto impegnativo, ma remunerante, probabilmente più apprezzabile dai musicisti come il collega chitarrista Garrison Fewell, autore delle esaurienti note di copertina, che analizzando i brani uno per uno ne svela gli aspetti più tecnici e meno evidenti.

Il CD conferma e rafforza l'ottima impressione fatta da Hofbauer con i suoi lavori precedenti, e lo raccomanda tra i musicisti da tener d'occhio.

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