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Tyshawn Sorey: Alloy
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Certi dischi ci impiegano un po' ad arrivare. Hanno bisogno di una certa distanza, di tempo per sedimentare in fondo alle orecchie. Giorni, settimane, a volte mesi. Guai ad avere fretta: bisogna saperli aspettare con infinita pazienza, coccolarli e convincerli dolcemente a parlare.
Impresa che di fronte all'ostinato silenzio del timido Alloy, quarta uscita in proprio del fenomenale Tyshawn Sorey, la seconda griffata Pi Recordings, mi è costata parecchia fatica. Questione di feeling e di attese più che di riottosità e complicanze. Reduce da un paio di esperienze interlocutorie (il precedente Oblique-I, in particolare, mi aveva lasciato piuttosto freddino), ammetto che sono partito con il piede sbagliato. Una secchiata di raggelanti dissonanze e ho dato per archiviata la pratica. «Ci risiamo -ho sospirato deluso-. Ma che diavolo di problemi ha il batterista di Steve Lehman?»: CD nella custodia e avanti il prossimo. Io e il Sorey compositore proprio non ci pigliamo.
Ammetto la colpa e pago pegno. Alloy è un gran disco. E l'omino che sta dentro ogni critico me l'aveva suggerito fin da quel primo disastroso approccio. Ha iniziato a darmi il tormento, a pungolarmi: «Sei tu il problema, non Sorey». Aveva ragione. Ci ho rimesso testa e orecchie, siamo ripartiti da capo e a un certo punto ci siamo trovati.
Galeotti i dolci sussurri della romantica "Movement," con il pianoforte imbronciato di Cory Smythe (da Braxton alla Deutsche Grammophon senza battere ciglio) che dopo un paio di minuti alla Paul Bley incontra le spazzole raffinatissime di Tyshawn e il contrabbasso legnoso di Christopher Tordini. Un malinconico abisso. Dal quale si risale con la trascinante "Template," unico brano in cui Sorey picchia alla sua maniera. Cuore e vertice del programma è però la mezz'ora abbondante di "A Love Song." Singole note e cluster gocciolano dal pianoforte in un mare di vibrante silenzio (Debussy? Morton Feldman?), con batteria e contrabbasso che solo dopo i venti si permettono di alzare educatamente la voce e persino di accennare un beat. Ci è voluto quel che ci è voluto, ma alla fine Alloy è arrivato.
Impresa che di fronte all'ostinato silenzio del timido Alloy, quarta uscita in proprio del fenomenale Tyshawn Sorey, la seconda griffata Pi Recordings, mi è costata parecchia fatica. Questione di feeling e di attese più che di riottosità e complicanze. Reduce da un paio di esperienze interlocutorie (il precedente Oblique-I, in particolare, mi aveva lasciato piuttosto freddino), ammetto che sono partito con il piede sbagliato. Una secchiata di raggelanti dissonanze e ho dato per archiviata la pratica. «Ci risiamo -ho sospirato deluso-. Ma che diavolo di problemi ha il batterista di Steve Lehman?»: CD nella custodia e avanti il prossimo. Io e il Sorey compositore proprio non ci pigliamo.
Ammetto la colpa e pago pegno. Alloy è un gran disco. E l'omino che sta dentro ogni critico me l'aveva suggerito fin da quel primo disastroso approccio. Ha iniziato a darmi il tormento, a pungolarmi: «Sei tu il problema, non Sorey». Aveva ragione. Ci ho rimesso testa e orecchie, siamo ripartiti da capo e a un certo punto ci siamo trovati.
Galeotti i dolci sussurri della romantica "Movement," con il pianoforte imbronciato di Cory Smythe (da Braxton alla Deutsche Grammophon senza battere ciglio) che dopo un paio di minuti alla Paul Bley incontra le spazzole raffinatissime di Tyshawn e il contrabbasso legnoso di Christopher Tordini. Un malinconico abisso. Dal quale si risale con la trascinante "Template," unico brano in cui Sorey picchia alla sua maniera. Cuore e vertice del programma è però la mezz'ora abbondante di "A Love Song." Singole note e cluster gocciolano dal pianoforte in un mare di vibrante silenzio (Debussy? Morton Feldman?), con batteria e contrabbasso che solo dopo i venti si permettono di alzare educatamente la voce e persino di accennare un beat. Ci è voluto quel che ci è voluto, ma alla fine Alloy è arrivato.
Track Listing
Returns; Movement; Template; A Love Song.
Personnel
Tyshawn Sorey
drumsTyshawn Sorey: drums; Cory Smythe: piano; Christopher Tordini: bass.
Album information
Title: Alloy | Year Released: 2015 | Record Label: Pi Recordings
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Tyshawn Sorey
CD/LP/Track Review
Luca Canini
Pi Recordings
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Lehman
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Alloy