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Naked Musicians: A Sicilian Way of Cooking Mind

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Naked Musicians: A Sicilian Way of Cooking Mind
Che da parte di molti musicisti e improvvisatori di casa nostra ci sia un'urgenza a trovare nuove formule di condivisione dell'esperienza creativa è un fattore che già da qualche tempo ha portato al coagularsi - spesso su base regionale, a testimonianza che la cosiddetta "provincia" è ricca di idee e fermenti - di realtà associative [sotto forma di etichetta, collettivo, officina, laboratorio permanente, banda "musicalmente" armata...] in grado di mettere in circolo idee, musicisti, follie varie al di fuori dell'ormai consolidato - e forse logorato - meccanismo un po' individualista che gode di una vasta diffusione nel jazz italiano.

È il caso, ne abbiamo parlato spesso, di "entità" come El Gallo Rojo, BasseSfere, Axè, C-Jam, così come degli artisti che sotto la sigla Improvvisatore Involontario, di cui il batterista siciliano Francesco Cusa è l'agitatore predestinato [clicca qui per leggere una 'intervista senza rete con Cusa].

Proprio Cusa ha riunito per questo progetto ventiquattro musicisti, tutti siciliani tranne l'indomabile - e bravissimo - trombettista sardo Riccardo Pittau, e ha utilizzato le modalità della conduction [direzione dei flussi improvvisativi dell'organico attraverso una serie di segnali convenzionali] per convogliare alcune delle più impudenti necessità espressive che serpeggiano nelle viscere di questi artisti.

Non tutti jazzisti e non tutti professionisti - ma compaiono alcuni dei più fedeli collaboratori di Cusa, dallo stesso Pittau al trombonista Tony Cattano, passando per chitarristi come Paolo Sorge e Carlo Natoli o per il contrabbassista Marko Bonarius - questi gloriosi "ribaldi" del gesto sonoro vengono condotti dal direttore "lucignolo" su terreni in cui le varie energie possano conflagrare, in cui l'inopportunità sia un valore da tenere a portata di mano, dato che lo scenario timbrico cambia con la velocità dello zapping annoiato del sabato sera e dietro ogni brandello di quotidianità si può aprire un giardino incantato.

C'è anche una voce narrante, che interviene come un televisore tenuto troppo alto dalla vicina di casa sorda, a cucire frammenti di istruzioni, di telegiornali sui margini delle note. C'è un gioco destrutturante che ha [ig]nobili ascendenze e c'è il consueto, insopprimibile, ghigno ironico [la risata che tutti seppellirà non prima di averci imbottiti di suoni, tanto per ricordare che volendo c'è dell'intelligenza anche nelle più basse forme di vita!] che a partire dai titoli sgangherati dei brani si propaga in rivoletti gelidi in ogni angolo del disco.

È irriverenza programmatica? O forse in quel sovrapporre "A Night In Tunisia" e "Caravan", nelle scorribande sugli ottantotto tasti di "In morte al sistema mal temperato", nello [s]comparire di "Cuore Matto" o "Arrivederci", nella balbuzie funk di "Stasi creativa in James Brown", nelle urla apotropaiche e nel farsi oggetto tra gli oggetti che risuonano senza coscienza c'è qualcosa di molto più rispettoso di quello che si sospetta?

Non rispondetevi! Rimarreste sempre fregati, perché dietro le domande - ci insegnano questi ventiquattro musicisti "nudi" - si nascondono sempre le mascelle appuntite di una risposta sbagliata, vogliose di ridurvi i pantaloni [specie la zona dei glutei] in colorati brandelli di stoffa!

Piuttosto ascoltare, reagire, urlare, ridere, indignarsi, ammirare il flusso dentro cui Cusa ha immesso le risorse di cui disponeva, diffondere, fare ascoltare agli amici e alle amiche, fare fremere di sdegno la vecchia zia o il rigido insegnante di conservatorio, fare sorridere un bambino, riavvicinarsi al fare musica perché lo chiede la pancia prima che la testa.

Beh, questo sì che lo si può fare e forse questa esperienza collettiva incomincerà a brillare come un pietrone radiattivo tra le mani degli incauti. Ne vale la pena! Bravissimi tutti!

P.S. Cercate nei migliori jukebox della Riviera "Italian Graffitti Collapse Vol. I", non ne potrete più fare a meno!

Track Listing

01. L'avvitamento del capitalismo - 19:48; 02. A night in a caravan - 5:41; 03. In morte al sistema mal temperato - 9:38; 04. Gurdjieff, Jodorowsky, Lugo - 8:11; 05. Globalizzazione - 9:40; 06. Stasi creativa in James Brown - 6:45; 07. Del perché è impossibile che l'uomo sia atterrato sulla Luna - 5:12; 08. Italian Graffitti Collapse Vol. I - 6:15

Personnel

Carlo Cattano
saxophone, baritone

Francesco Cusa (magister pierrottinus, conductor); Biagio Guerrera (voce); Stefano Cardiel (reporter); Riccardo Pittau, Ivan Cammarata (tromba); Salvo Barbagallo, Giuseppe Palazzolo, Gaetano Santoro, Carlo Cattano (sassofoni); Tony Cattano (trombone); Mauro Schiavone (pianoforte); Fabio Dibenedetto (oud); Paolo Sorge, Lino Costa, Carlo Natoli, Paolo Battaglia, Maurizio Morello (chitarre); Luca Lo Bianco, Marko Bonarius (contrabbasso); Giuseppe Guarrella (violoncello); Dario De Filippo (percussioni); Emiliano Cinquerrui (campionatore); Andrea Pennisi (live sounds)

Album information

Title: A Sicilian Way of Cooking Mind | Year Released: 2007


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