Home » Articoli » Album Review » Annette Peacock: 31:31

1

Annette Peacock: 31:31

By

Sign in to view read count
Annette Peacock: 31:31
Questo delizioso album segna il debutto della Ironic Records US, la casa discografica personale di Annette Peacock, emanazione americana della casa discografica che Annette aveva creato negli anni ottanta in Inghilterra, all'epoca del suo ventennale soggiorno nel Regno Unito. Allora l'etichetta era servita per tenere in vita la produzione di una delle più importanti voci che l'arte americana ha prodotto. Una voce che rischiava e rischia di scomparire per l'idiosincrasia istintiva che non le permette di avere rapporti con l'industria discografica ufficiale sin dalla fine degli anni settanta. Con la preziosa eccezione dell'ECM di Manfred Eicher che dopo anni di corteggiamento è riuscito a farle registrare il bellissimo An Acrobat's Heart uscito nel 2000.

In attesa del secondo album per l'etichetta tedesca, Annette si è dedicata alla resurrezione della ironicrecords che ora si fregia del suffisso US per distinguersi dalla precedente esperienza inglese. L'album è un piccolo oggetto d'arte sin dal packaging, curato personalmente dall'artista con la collaborazione della figlia Avalon. Una confezione elegante in cartoncino multistrato, arricchita da serigrafie protette da pellicole trasparenti, tenuta assieme da quattro piccoli inserti di velcro, con i testi riprodotti all'interno, nella curiosa grafia modernissima che ricorda le manie stenografiche di Prince e il linguaggio sintetico degli sms.

L'unica informazione che non viene fornita è quella sulla data di registrazione. Un piccolo vezzo di Annette che cerca di spiazzarci e di uscire fuori dal tempo per l'ennesima volta. L'impressione è che le registrazioni di base risalgano ai primi anni novanta, all'ultimo periodo trascorso in Inghilterra, prima di tornare a vivere negli Stati Uniti, nella verdissima Woodstock. La cosa è confermata dall'utilizzo di musicisti inglesi, bravi a rimanere sempre ai confini del proscenio, senza mai invadere lo spazio vitale della geniale compositrice americana. Su questo materiale Annette ha lavorato nuovamente nell'ultimo periodo, aggiungendo e togliendo piccole cose, affinando e perfezionando, limando e aggiustando. Per esempio la voce della figlia Avalon che si ascolta in alcuni cori (ascolatela quando raddoppia la voce della madre in "young," e in "2 the 1's we deprive") è certamente un segno di contemporaneità ben preciso.

L'album è piuttosto breve e la cosa viene dichiarata fin da subito con il titolo enigmatico che per l'appunto segna la durata complessiva del lavoro, costituito da cinque brani originali che variano la loro durata dai quattro minuti scarsi dell'iniziale "meaning?" ai quasi nove minuti di "behind the beat". Annette dichiara candidamente che questo è un album pensato per essere ascoltato in auto, nei viaggi quotidiani che normalmente ognuno di noi è costretto a compiere per muoversi fra la casa e le attività che segnano il nostro incedere nell'esistenza.

Una dolce cavalcata che mette in scena arrangiamenti ben calibrati dove la voce domina una morbida trama fatta di percussioni, sintetizzatori, chitarre, basso, batteria, fiati e gentilezza. Un percorso netto che salta fra le siepi dell'avanguardia andando a toccare il jazz, il rock alternativo, il lounge, l'hip-hop, il rap e la radicalità dell'esistenzialismo vissuto non come moda ma come intima esigenza dello spirito.

Lo strano suono posto all'inizio del primo brano, una sorta di dolce bip che ci introduce nel mondo di Annette, è per l'appunto la simulazione del cluster iniziale che arriva dall'autoradio al momento dell'accesione. E dal di qui inizia un viaggio dolcissimo, raffinato, essenziale. Un viaggio attraverso le nostre peculiarità, attraverso il nostro intimo essere, colti in contropiede dalla saggezza della poesia di Annette e dai piccoli sassi zen che questo movimento sottile mette a nudo nella nostra anima, lavandoli con cura da tutte le scorie accumulate nel tempo.

Forse è proprio l'eleganza dei minuscoli giardini giapponesi una possibile chiave di lettura per questo album così delicato e solare, senza asperità, senza amarezze, senza rimpianti. Un lieve battito d'ali verso la luce, verso il sole, che ci fa riscoprire una farfalla che dà raramente segno di essere ancora libera di volare ma che invece vola, vola, vola. Una farfalla che se ne sta in disparte ma che è sempre caratterizata dai colori delicati, maculati di essenze vitali, segnati morbidamente dall'esperienza e dalle intemperie.

Questo oggetto musicale è un 'must' assoluto. Non fatevi distogliere dalla scelta rigorosa di Annette di distribuirlo uno ad uno personalmente. Scelta decisamente anti-commerciale che però va premiata con convinzione attraverso quel semplice strumento di democrazia che è Internet. Una semplice visita al nuovo sito di Annette Peacock o eventualmente al sito dell'organizzazione alternativa CD Baby consente di ordinare direttamente il CD. Con la modica cifra di 31 dollari abbiamo la possibilità di riceve a casa questo delizioso prodotto artigianale, numerato e firmato a mano dall'artista. Contemporaneamente si entra virtualmente a far parte del club degli amici di Annette e questo è un piacere che va accuratamente coltivato. Abbiamo sempre pensato che avesse ragione il vecchio Groucho, quando diceva che non si sarebbe mai iscritto ad un club che avesse avuto l'impudenza di avere un socio come lui fra i propri iscritti. Ma in questo caso dobbiamo fare una precisa eccezione. Ne vale davvero la pena.

Track Listing

1. Meaning? (3:41); 2. young, (6:37); 3. behind the beat (8:45); 4. 2 the 1's we deprive (7:28); 5. up the hoping (5:00)

Personnel

Annette Peacock (composizioni; voce; tastiere; arrangiamenti); Simon Price (batteria); Michael Mondesir (basso); Lol Ford (chitarra elettrica); Mano Ventura (chitarra acustica); Duncan Lamont (sax); Larry Moses (tromba); Carlos Valdez (percussioni); Avalon Peacock (voce)

Album information

Title: 31:31 | Year Released: 2006 | Record Label: Ladies Sing the Blues


< Previous
Anagram

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.