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Zentralquartett: 11 Songs - Aus Teutschenn Landen

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Zentralquartett: 11 Songs - Aus Teutschenn Landen
Se a un ascoltatore italiano l'idea di una rivisitazione in chiave jazz del patrimonio popolare del passato può risultare ormai familiare e diffusa - anche per la grande vastità di materiali melodici cui attingere, da Monteverdi alla canzone napoletana, dai canti popolari alle arie d'opera - forse meno scontata è l'attenzione che il Zentralquartett pone nei confronti dei Volkslieder, corpus di canzoni popolari della Germania, risalente al quindicesimo secolo e poi raccolto sistematicamente a partire dal diciannovesimo.

Anche l'ancor più ovvio confronto con la naturale pratica improvvisativa di rilettura della tradizione, che costituisce l'ossatura della stessa espressione musicale afroamericana, ha trovato in passato elementi di una certa distinzione nel disagio che gli improvvisatori tedeschi cresciuti nel secondo dopoguerra hanno sempre sentito nel rapportarsi con la propria tradizione, per motivi chiaramente comprensibili.

I motivi di interesse per questo nuovo lavoro del quartetto tedesco [che riunisce dei maestri come il pianista Ulrich Gumpert, il batterista Günter “Baby” Sommer, il multistrumentista [sax contralto, flauti, clarinetti] Ernst-Ludwig Petrowsky e il trombonista Conrad Bauer] sono però anche molti altri, a partire dalla freschezza esecutiva, che si muove in un efficace equilibrio tra giocosità e dinamiche.

Muovendosi liberamente - come nella tradizione di questi canti popolari, nel tempo oggetto di trasformazione - nel ricreare terreni di confronto per questo materiale di partenza, il quartetto e in modo particolare Gumpert che del repertorio è principale arrangiatore, possono così evidenziare modelli semplici su cui costruire assoli convincenti, in cui convivono echi ayleriani e festosi abbandoni. Il pianista affianca ai brani tradizionali anche due brevi composizioni originali, che si muovono in linea con il disegno generale, senza fratture.

Come prevedibile l'apporto dei singoli solisti è di altissimo profilo [le ance e il trombone sono voci simbiotiche], a partire dal blues in tre quarti di "Dat du min Leevsten büst" o dalla coinvolgente "Tanz mir nicht mit meiner Jungfer Käthen", ma anche negli episodi più riflessivi come la breve parentesi di "Es Sass Ein Schneeweiss Vögelein" o nella solitaria mimesi monkiana che introduce "Kommt, ihr G’spielen" prima che i fiati si lancino nella danza.

Ne viene fuori un disco in cui convivono ricerca e immediatezza, in cui i musicisti riescono a condensare idee e energie con disinvolta empatia. Ayler, il blues e le antiche melodie germaniche a braccetto dentro il domani.

Track Listing

01. Der Alte Thüringer - 4:30; 02. Es Fiel Ein Reif - 7:44; 03. Kiekbush - 5:15; 04. Dat Du Min Leevsten Büst - 4:30; 05. Der Maie, Der Maie - 5:56; 06. Tanz Mir Nicht Mit Meiner Jungfer Käthen - 3:53; 07. Es Sass Ein Schneeweiss Vögelein - 2:18; 08. Kommt, Ihr G'spielen - 5:39; 09. Es Ritten Drei Reiter Zum Tore Hinaus - 4:22; 10. Conference At Conny's - 2:21; 11. Es War Ein König In Thule - 5:07

Personnel

Ulrich Gumpert
pandeiro

Ernst-Ludwig Petrowsky (sax alto, flauto, clarinetto); Conrad Bauer (trombone); Ulrich Gumpert (pianoforte); Günter Sommer (batteria, percussioni)

Album information

Title: 11 Songs - Aus Teutschenn Landen | Year Released: 2006 | Record Label: Intakt Records


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