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Carla Bley - Andy Sheppard - Steve Swallow: Trios
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Triosultima produzione dello strepitoso trio composto da Carla Bley, Andy Sheppard e Steve Swallowè uno di quei progetti musicali felicemente riusciti, in cui l'assoluta spontaneità espressiva dell'atto creativo lascia magicamente traccia di sé negli esiti. Questa produzione ECM è intellettualmente stimolante, possiede un suggestivo potere incantatorio e sprigiona una decisa, sana e positiva energia a bassa intensità.
Senza manierismi, Trios è un progetto dalla visione prodigiosamente ampia. Il disco concentra in sé libere associazioni, rifrazioni mozzafiato, e lancia sguardi discreti su mondi musicali paralleli. Si passa dal rimaneggiamento di un tema popolare norvegese ("Utviklingssang")trattato con struggente intensità crepuscolare, quasi noira ipnotici e suggestivi melodsmi raveliani alla Bolero ("Vashkar")che si espandono in umori mediorientali. O si va da stilizzate rappresentazioni monkianenei tre movimenti di "Les trios lagon (d'apres Henri Matisse)," in cui ci si imbatte in ballad dal sapore cameristico, macchie di suono circolari e distinti effetti blusey a visioni metheniane ("Wildlife")in cui la musica scaturisce da blocchi armonici, che seguono e assecondano melodie sempre cangianti e sinuose.
"The Girl Who Cried Champagne" brano che chiude il CD si configura come una bossa nova geometrizzata, in cui la quieta specularità tra pianoforte e basso riesce a condensare l'essenza profonda della musica brasiliana.
Per quanto tutti i brani siano vecchie composizioni ("Vashkar," affrontata dalla Bley per la prima volta faceva parte del repertorio dei Lifetime di Tony Williams), non dimostrano affatto di essere esteticamente anacronistiche. Si ha la sensazione che la musica galleggi nell'aria. Né una nota né un accordo suonano oltre misura o oltre il necessario. Nei respiri e nei silenzi si riassapora l'essenza stessa della musica.
Se proprio lo si vuol chiamare jazz, quello che si percepisce in Trios è un jazz cameristico. L'operazione musicale di Carla Bley & Co. non concede nulla, assolutamente nulla, all'ascolto disimpegnato. Ci troviamo di fronte ad un disco scarno ed essenziale in cui convivono classico e contemporaneo; è più che altro un'esperienza sonora che testimonia una creatività straripante, intesa come gioia pura di fare musica, e che rasenta la perfezione. Di sicuro uno dei migliori dischi del 2013.
Senza manierismi, Trios è un progetto dalla visione prodigiosamente ampia. Il disco concentra in sé libere associazioni, rifrazioni mozzafiato, e lancia sguardi discreti su mondi musicali paralleli. Si passa dal rimaneggiamento di un tema popolare norvegese ("Utviklingssang")trattato con struggente intensità crepuscolare, quasi noira ipnotici e suggestivi melodsmi raveliani alla Bolero ("Vashkar")che si espandono in umori mediorientali. O si va da stilizzate rappresentazioni monkianenei tre movimenti di "Les trios lagon (d'apres Henri Matisse)," in cui ci si imbatte in ballad dal sapore cameristico, macchie di suono circolari e distinti effetti blusey a visioni metheniane ("Wildlife")in cui la musica scaturisce da blocchi armonici, che seguono e assecondano melodie sempre cangianti e sinuose.
"The Girl Who Cried Champagne" brano che chiude il CD si configura come una bossa nova geometrizzata, in cui la quieta specularità tra pianoforte e basso riesce a condensare l'essenza profonda della musica brasiliana.
Per quanto tutti i brani siano vecchie composizioni ("Vashkar," affrontata dalla Bley per la prima volta faceva parte del repertorio dei Lifetime di Tony Williams), non dimostrano affatto di essere esteticamente anacronistiche. Si ha la sensazione che la musica galleggi nell'aria. Né una nota né un accordo suonano oltre misura o oltre il necessario. Nei respiri e nei silenzi si riassapora l'essenza stessa della musica.
Se proprio lo si vuol chiamare jazz, quello che si percepisce in Trios è un jazz cameristico. L'operazione musicale di Carla Bley & Co. non concede nulla, assolutamente nulla, all'ascolto disimpegnato. Ci troviamo di fronte ad un disco scarno ed essenziale in cui convivono classico e contemporaneo; è più che altro un'esperienza sonora che testimonia una creatività straripante, intesa come gioia pura di fare musica, e che rasenta la perfezione. Di sicuro uno dei migliori dischi del 2013.
Track Listing
Utviklingssang; Vashkar; Les Trois Lagons (d'après Henri Matisse): Plate XVII, Plate XVIII, Plate XIX; Wildlife: Horns, Paws Without Claws, Sex With Birds; The Girl Who Cried Champagne: Part 1, Part 2, Part 3.
Personnel
Carla Bley
pianoCarla Bley: piano; Andy Sheppard: tenor and soprano saxophones; Steve Swallow: bass.
Album information
Title: Trios | Year Released: 2013 | Record Label: ECM Records
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