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Tinissima Quartet Monk'n'Roll
ByIl quartetto Tinissima, formazione tra le più prestigiose e affermate del nostro jazz, è da tempo di casa al Pinocchio. Era quindi ovvio che vi portasse anche il suo ultimo progetto, Monk'n'Roll, giusto in prossimità dell'uscita dell'omonimo CD.
Il lavoro, presentato in anteprima l'estate scorsa al Udin&Jazz in una forma fragorosa ma ancora un po' sperimentale, è molto particolare e si basa strutturalmente su un'idea che Francesco Bearzatti, leader del quartetto, aveva occasionalmente e giocosamente messo in atto in passato (ad esempio con i Sax Pistols): accostare, anzi intrecciare sovrapponendoli, brani della tradizione jazzistica con hit di provenienza rock. In questo caso, però, il programma jazzistico è interamente tratto dal grande Thelonious, un autore che si sarebbe portati a pensare non molto adatto a un tal genere di operazioni.
Non è così. Anche un po' a sorpresa, le ritmiche di Queen, Pink Floyd, Led Zeppellin e Police si sposano a meraviglia con i temi di "Bemsha Swing," "Misterioso," "I Mean You" e "'Round Midnight," così come "Criss Cross" funziona perfettamente stagliandosi su "Walk on the Wild Side" di Lou Reed. Il tutto contribuisce a creare da un lato una giocosa complicità con il pubblico, dall'altro un divertito spirito iconoclasta tra i musicisti, ma soprattutto ampi spazi di energica improvvisazione nei quali tutti si gettano utilmente a capofitto.
E se la visceralità degli assoli di Bearzatti - che ha fatto più volte uso di un pedale elettronico che trasformava il suono del suo tenore in una chitarra elettrica, indispensabile al contesto - e l'energia scoppiettante di creatività scenica di Giovanni Falzone si sono avvalse a pieno delle particolarità del progetto, imponendosi in front line, forse ancor più preziose e coinvolgenti sono state le prove di Zeno De Rossi e Danilo Gallo, entrambi splendidamente a cavallo tra le diverse interpretazioni della ritmica - più sensibile e discreta quella utile al versante monkiano, più dura e pulsante quella propria del rock - con il risultato di mostrarne magistralmente i rispettivi pregi e difetti.
Certo, qualcuno potrebbe sostenere che un progetto come questo Monk'n'Roll costituisca un po' un passo indietro rispetto alle due precedenti, strepitose prove di Tinissima, Suite per Tina Modotti e Suite for Malcom X, e non c'è dubbio che qui il gioco sia più semplice, quindi meno nuovo e più facilmente svelabile. Tuttavia, curato nei dettagli e interpretato con grande sincerità e passione, lo spettacolo è apparso per niente scontato, con momenti di notevole raffinatezza e - soprattutto - a tal punto divertente e coinvolgente da non avere niente da invidiare ai due sontuosi lavori precedenti.
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