Dominique Pifarély: Time Before and Time After

Dominique Pifarély è un raffinato interprete del violino, sempre a cavallo tra jazz e contemporanea, che ha scritto pagine importanti nelle sue collaborazioni con Louis Sclavis (fin dai lontani tempi degli splendidi Rouge, 1992, e Acustic Quartet, 1994), Francois Couturier (Poros, 1998) e Stefano Battaglia (Re: Pasolini, 2007). Da anni impegnato in esibizioni dal vivo d'improvvisazione solitaria, adesso documenta tale pratica in questo album, il cui titolo proviene da un poema di T.S. Eliot e le cui tracce sono dedicate ciascuna a un poeta.

La cifra stilistica è molto personale, fondendo generi diversi: improvvisazione jazzistica europea, contemporanea, influenze classiche che risalgono al barocco. Ma a dominare è l'intensità dinamica e creativa che, in molti casi, reca a un fortissimo pathos drammaturgico, come esemplarmente dimostra la traccia più lunga, "Gegenlicht," nella quale astrattezza (dai temi) e matericità (del suono) si fondono mirabilmente.

Non mancano però, specie negli incipit dei singoli brani, passaggi di netto lirismo ("Violin y otras cuestiones") o di coinvolgente ritmicità ("Meu ser elàstico"), che tuttavia sempre si sviluppano in narrazioni più libere e più dense, nelle quali protagonisti sono il suono e l'inventiva del solista.

Unica eccezione al programma è "My Foolish Heart" di Victor Young, interpretato in modo personale ma conservandone la melodia, posto a conclusione del disco così come nei live Pifarely è solito porre uno standard.

Un lavoro senz'altro non strettamente jazzistico e forse anche non adatto a tutti i palati, e tuttavia bellissimo, tra le cose migliori ascoltate ultimamente. Risulta interessante confrontarlo con un lavoro pressoché analogo qual è Viaggio al centro del violino -vol. 1 di Emanuele Parrini, per coglierne le differenze dei riferimenti e le forti affinità stilistiche.

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