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Giulia Barba: The Angry St. Bernard

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Giulia Barba: The Angry St. Bernard
Imbattersi in lavori che più o meno chiaramente riverberano creativamente capitoli fondamentali della storia musicale afroamericana e non suscita interesse, anche solo per la possibilità che hanno di creare inevitabilmente valore aggiunto. Se inoltre affiorano tipicità estetica, buon livello di scrittura, capacità di gestire e amalgamare i timbri, guidare un settetto davvero internazionale verso un jazz contemporaneo a strutture variabili, il livello d'interesse aumenta.

In The Angry St Bernard, disco d'esordio da leader di Giulia Barba—giovane compositrice, baritonista e clarinettista basso bolognese—emergono chiari i riferimenti, ma anche l'esigenza di costruire forme musicali sorprendenti.

Cambi d'umore e di tempo (in cinque brani su sette), momenti di improvvisazione collettiva, unitamente alla tendenza alla politematicità, fanno pensare alle architetture di Charles Mingus. Come Eric Dolphy, Barba comunica un forte senso di suspense espressiva, che si esprime al meglio in sequenze meditate ("Me Myself and My Clary"—altro riferimento mingusiano—e "Ballad"). In alcune composizioni ("In a Drummer's Head") scorre un sentimento monkiano, che si manifesta in spigolose linee ritmico-melodiche e in parafrasi di celebri riff del maestro afroamericano, ben valorizzate dalla pulsazione—a tratti potenzialmente drum&bass— del batterista Joan Terol Amigó.

Pur non essendo gli unici, tali importanti riferimenti guidano in maniera discreta le idee del disco e non interferiscono affatto sull'originalità del progetto.
Le otto tracce sono dotate di istrionica fisionomia—discendente in parte da certa scuola creativa e improvvisata di matrice olandese—e da un propensione al transgenderismo jazzistico—influenza discreta proveniente dal collettivo bolognese Bassesfere—in cui tutto si consuma intrecciando moderno e contemporaneo, pacatezza e vigore.
Che il disco possieda una spiccata valenza lo si capisce dalla corposità del sound—ricco di tutte le sfumature di un settetto- -che sa anche scarnirsi in forme asciutte ed elementari dando vita—come nell'intro di "Ik Word Beter"—ad amabili impasti e suggestivi incastri di linee sonore tra il clarinetto basso e la voce della cantante turca Sanem Kalfa, o a serene e desolanti immagini lunari, evocate su ritmo di milonga dalla tromba di Gidon Nenes Vazin in "Fujo."

La musica di Giulia Barba è riflessiva e poetica insieme, tende al fraseggiare sinuoso, sa essere all'occorrenza piana e liricamente intima evitando inutili orpelli. Sotto la guida della giovane compositrice, il gruppo— davvero internazionale—riesce ad aprire varchi di libertà espressiva, che si manifesta in forma sia individuale che collettiva. In The Angry St. Bernard—disco interessante—ogni musicista trova la maniera di evidenziare le proprie inclinazioni (particolarmente avvincenti, virili, opulenti e incontenibili quelle del talentuoso pianista indonesiano Sri Hanuraga) supportando con gusto e ricchezza di contenuti le idee di Giulia Barba.

Track Listing

The Angry St.Bernard; Ik Word Beter; Fuio; In a Drummer's Head; Grace; Me Myself and My Clary; Ballad; Sleeping.

Personnel

Giulia Barba
saxophone, baritone

Giulia Barba: sassofono baritono, clarinetto basso; Gidon Nunes Vaz: tromba, flicorno; Christian Ferlaino: sassofono contralto; Sri Hanuraga: pianoforte; Luca Dalpozzo: contrabbasso; Joan Terol Amigó: batteria; Sanem Kalfa: voce.

Album information

Title: The Angry St. Bernard | Year Released: 2014 | Record Label: Blue Serge

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