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Tyshawn Sorey: That/Not

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Tyshawn Sorey: That/Not
L'elemento a un primo ascolto più sorprendente di questo primo lavoro da leader del giovane e talentuoso batterista Tyshawn Sorey è il trovarsi di fronte a una musica nella quale il fattore ritmico non gioca certamente un ruolo di primo piano. Ma procediamo con ordine: messosi in luce nelle formazioni di Steve Coleman, Muhal Richard Abrams e Dave Douglas, oltre che nel trio Fieldwork con Vijay Iyer, Sorey si è fatto notare per la grande sensibilità e per la profondità del groove, al tempo stesso inesorabile e articolato.

Così, dietro l'imponente mole e la incalzate macchina ritmica, si poteva già scorgere un'attenzione particolare al timbro, al respiro, al suono, allo spazio, tutti elementi che sono alla base di questo doppio That/Not, lavoro che è più appropriato accostare alla composizione contemporanea che non al jazz di matrice urbana afroamericana.

Con Sorey - che suona anche il pianoforte - troviamo tre musicisti non particolarmente noti al pubblico di casa nostra, ma con cui il batterista lavora già da tempo, il trombonista Ben Gerstein, il pianista Corey Smythe e il contrabbassista Thomas Morgan, un organico che risponde al meglio alle sollecitazioni delle composizioni, grazie alla padronanza delle tecniche più complesse e a una predisposizione al lavoro sulla natura stessa del suono.

L'ascoltatore si trova così di fronte a un disco che richiede attenzione e pazienza: a partire dall'iniziale "Leveled", passando per le quattro parti di "Template" - appoggiate sul fragrante crepitio di un vecchio 78 giri - si aprono dilatati scenari testurali, con il pianoforte a scardinare la tonalità in frammenti inquietanti e i piatti della batteria che punteggiano le zone d'ombra.

Nel cuore del primo disco poi, quasi a risucchiare l'ascolto dentro un gioco di specchi inesorabile, troviamo i quasi quarantatre minuti di "Permutations for Solo Piano", composizione dal sapore iterativo e sospeso nella quale un solo accordo di pianoforte viene sottoposto a lente e ipnotiche variazioni. Convinto di rotolare tra tamburi e piatti, l'ascoltatore spalanca così inavvertitamente una porta dentro a un'allucinazione mortonfeldmaniana, che ha espressivamente tutte le sue ragioni d'essere, ma che dubitiamo verrà portata a termine da molti.

Di segno opposto sono i successivi "Seven Pieces for Trombone Quartet", frammentari, astratti, spiazzanti, mentre, in apertura di secondo disco, "Sacred and Profane" scende in rivoli di trattenuto lirismo, impreziositi dal suono dolente di Gerstein. In "Four Duos" [costruita anche con tecniche d svrincisione] troviamo Smythe all'organo wurlitzer, quasi a liquefare ulteriormente i frammenti di improvvisazione del quartetto, un destino che l'ombroso proseguio del lavoro porta alle conseguenze più intime.

Confesso di trovarmi un po' in imbarazzo nel tirare le fila di questo That/Not [e temo che molti ascoltatori potrebbero condividere questo mio sentimento]: non conoscendo nei dettagli le intenzioni di Sorey, se non dalle scarne note accluse nel libretto, si rischia di prendere posizione nei confronti di un lavoro la cui contraddittorietà è al tempo stesso elemento di fascino e di noia.

Pur rispettando la coraggiosa scelta di Sorey di non venire ingabbiato in uno stereotipo batteristico e di volere dare voce alle proprie idee compositive [e sottolineando ancora le ottime capacità del gruppo], il disco è alla fine troppo lungo e troppo uniforme nelle sue atmosfere: le idee del leader sono segno di sensibilità e introspezione, ma l'esito non è musicalmente così interessante da consentire di perdonargli quello che non perdoneremmo a molti sterili compositori contemporanei.

Una maggiore sintesi e l'apertura a ulteriori elementi lessicali avrebbe certamente dato maggiore risalto alla concezione espressiva di Sorey, che attendiamo a prossime prove con la fiducia che si deve a musicisti del suo livello, sia esecutivo che compositivo.

Track Listing

CD 1 01. Leveled; 02. Template I; 03. Sympathy; 04. Permutations for Solo Piano; 05. Seven Pieces for Trombone Quartet; 06. Template II. CD 2 01. Sacred and Profane; 02. Template III; 03. Four Duos; 04. Cell Block; 05. That’s a Blues, Right?; 06. Template IV; 07. Commentary.

Personnel

Ben Gerstein
trombone

Ben Gerstein (trombone); Corey Smythe (pianoforte, organo); Thomas Morgan (contrabbasso); Tyshawn Sorey (batteria, pianoforte).

Album information

Title: That/Not | Year Released: 2007 | Record Label: Jazz Messengers


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