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Matt Munisteri: Still Runnin' Round in the Wilderness - The Lost Music of Willard Robinson - Volume One

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Matt Munisteri: Still Runnin' Round in the Wilderness - The Lost Music of Willard Robinson - Volume One
È probabile che la maggioranza dei lettori non abbia mai sentito nominare Willard Robinson, ma di sicuro avranno ascoltato almeno una versione di "A Cottage for Sale" o di "Old Folks," canzoni entrate a ragione nel Great American Songbook, grazie a interpretazioni memorabili di tutti i principali musicisti e cantanti di jazz. Robinson fu molto attivo negli anni Venti, alla testa della sua Deep River Orchestra; in quegli anni conobbe Jack Teagarden e assunse molti strumentisti di valore. La sua produzione non è però collocabile all'interno del canone jazzistico, ma appartiene a una curiosa terra di confine, nella quale rientra il suo più famoso collega Hoagy Carmichael. Un territorio dove la song si vena di jazz e incontra il blues, nella sua versione afroamericana e in quella bianca del country blues. Le venature folk sono immerse in una consapevolezza armonica tipica del miglior songwriting americano e il compositore si rivela anche interprete, tramite incisioni affidate a mezzi vocali modesti, quanto consapevoli delle necessità espressive richieste dalla propria scrittura.

Le incisioni di Carmichael sono oggi abbastanza reperibili, mentre i numerosi 78 giri incisi da Robison non sono hanno visto alcuna ristampa, in LP o CD, malgrado il notevole successo che li accompagnò all'epoca della pubblicazione.

Still Runnin' Round in the Wilderness - The Lost Music of Willard Robinson - Volume One, copre questa lacuna e non stupisce che sia opera di Matt Munisteri, figura curiosa di eccellente chitarrista, collocabile in modo frettoloso in ambito tradizionale, in realtà curioso indagatore del repertorio antico americano, da lui interpretato con ironia, virtuosismo, vitalità. Siamo lontani anni luce dal dixieland amatoriale e sempliciotto a cui il jazz classico e delle origini è stato a lungo affidato: Munisteri e i suoi compagni di viaggio hanno trovato il modo di coniugare filologia e attualità, rispettando lo spirito originale della musica in modo non museale.

Lasciamo ad altri ponderose e inutili valutazioni sul valore evolutivo della loro opera in questo Ventunesimo secolo, ci basti dire che la sua patina di nostalgia non ha nulla di conservatore, piuttosto è una ricerca d'identità che trova negli anni Venti (e dintorni) l'espressione migliore della capacità di coniugare arte e comunicazione. Le esigenze del commercio erano ben presenti anche in quegli anni, ma redente dalla vicinanza di rurale e urbano, dai valori del ballo sociale, dal dandysmo alternativo di quei bianchi nati nel Sud e innamorati della musica dei loro ex schiavi.

Per chi vuole approfondire la concezione di Modernismo propria di Munisteri, rimandiamo alla eccellenti note di copertina, mentre vogliamo mettere l'accento sul livello straordinario dei musicisti coinvolti nel progetto, tutti esperti del linguaggio classico e forti di lunga consuetudine reciproca. Una sorta di anacronistico collettivo sperimentale nel quale brilla il solismo alla tromba di Jon-Erik Kellso, senza nulla togliere al drumming eccellente di Ben Perowsky e alle ance di Scott Robinson, davvero notevole al clarinetto.

Gli arrangiamenti sono quasi tutti di Munisteri e sono ottimi, in alcuni casi arditi, come "'Taint So, Honey, 'Taint So," che presenta un interludio strumentale di sapore contemporaneo, dove il tempo fluttua sospeso senza causare alcuna frattura stilistica. Coraggiosa, ma forse meno riuscita, "A Cottage for Sale" in una straniata versione rock. Il chitarrista si può apprezzare sempre come accompagnatore e "Little High Chairman" mette in evidenza la qualità del suo strumento in solitudine. Sul piano vocale segue la tradizione di Robinson e Carmichael, poi ripresa da personaggi anomali come Mose Allison: strumenti modesti e limitati, che carezzano la melodia a filo di voce. Un rischio di monotonia è latente, la presenza di Rachelle Garniez in "A June of Long Ago" forse si poteva estendere ad altri brani, ma la forza del gruppo e gli assolo dei fiati evitano le possibili cadute di tensione.

Track Listing

01. We'll Have a New Home in the Morning; 02. I'll Have the Blues Until I Get to California; 03. Still Runnin' Round in the Wilderness; 04. Revolving Jones; 05. Truthful Parson Brown; 06. Little High Chairman; 07. 'Taint So Honey, 'Taint So; 08. Hurry Sundown; 09. Heard a Mockingbird Sing; 10. Moonlight Mississipi; 11. A June of Long Ago; 12. A Cottage for Sale. Tutte le composizioni sono di Willard Robinson.

Personnel

Matt Munisteri (chitarra, voce, banjo); Matt Ray (pianoforte); Danton Boller (contrabbasso); Ben Perowsky (battiera); Scott Robinson (clarinetto, C-Melody sax); Jon-Erik Kellso (tromba); Rachelle Garniez (voce); Will Holshouser (accordion); Quincy Davis (batteria su 03).

Album information

Title: Still Runnin' Round in the Wilderness - The Lost Music of Willard Robinson - Volume One | Year Released: 2012 | Record Label: Old Cow Music


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