Home » Articoli » Live Review » Schlippenbach Trio al Centro d'Arte Padova
Schlippenbach Trio al Centro d'Arte Padova
Schlippenbach Trio
Cinema Torresino
Padova
29.04.2016
Poteva far esplodere i fuochi d'artificio, navigare sulle ali dell'effetto nostalgia, piazzarti sul muso i suoi quarant'anni di storia, e che storia, come forse nessun'altra formazione al mondo può vantare, e via pedalare. Invece lo Schlippenbach Trio ha regalato un concerto di rara misura, rigore e intensità, un'ora di prelibatezze, di invenzioni somministrate con tale nonchalance da risultare quasi dovute, la libera improvvisazione sublimata in understatement, pacatezza e controllo che non sanno di rendita ma di sintesi, chiusura di un cerchio che iniziò a prender forma in piena esplosione free.
A Paul Lovens basta una batteria ridotta all'osso per creare un tappeto sonoro che fa del minimalismo percussivo un arte al tempo stesso sopraffina e materica, nella quale tecniche convenzionali e non producono una varietà di minime sollecitazioni sonore, di vibrazioni che ingentiliscono il silenzio, di improvvise deflagrazioni che quel silenzio lo illuminano.
Il tenore di Evan Parker esprime ormai una compostezza che potremmo definire classica, il sacro fuoco dell'improvvisazione lontano da furiose scorribande e incanalato verso una colloquialità famigliare. La respirazione circolare, tecnica nella quale Parker è maestro riconosciuto, si trasforma in elemento di contrasto per i cambi di umore del sax, magistralmente tenuto sul filo di una continua tensione espressiva.
Alexander von Schlippenbach lavora la tastiera con l'attenzione che un mastro vetraio riserva alla materia da plasmare, parsimonia e precisione di movimenti, attenzione ai particolari, pulizia nelle forme, decisione esecutiva, visione d'insieme. Con quei tre minuti, o forse meno, del bis solitario ad ammaliare un sala gremita all'inverosimile, una manciata di note nelle quali ha palpitato, con grande forza evocativa, un secolo di storia del jazz.
E infine un grande plauso al Centro d'Arte di Padova -da settant'anni in prima linea sul fronte della musica di qualità -che, con passione, competenza, coraggio e curiosità, allestisce per l'ennesima volta un cartellone da far impallidire la maggior parte dei festival e delle rassegne nazionali.
Foto
Maurizio Zorzi
Cinema Torresino
Padova
29.04.2016
Poteva far esplodere i fuochi d'artificio, navigare sulle ali dell'effetto nostalgia, piazzarti sul muso i suoi quarant'anni di storia, e che storia, come forse nessun'altra formazione al mondo può vantare, e via pedalare. Invece lo Schlippenbach Trio ha regalato un concerto di rara misura, rigore e intensità, un'ora di prelibatezze, di invenzioni somministrate con tale nonchalance da risultare quasi dovute, la libera improvvisazione sublimata in understatement, pacatezza e controllo che non sanno di rendita ma di sintesi, chiusura di un cerchio che iniziò a prender forma in piena esplosione free.
A Paul Lovens basta una batteria ridotta all'osso per creare un tappeto sonoro che fa del minimalismo percussivo un arte al tempo stesso sopraffina e materica, nella quale tecniche convenzionali e non producono una varietà di minime sollecitazioni sonore, di vibrazioni che ingentiliscono il silenzio, di improvvise deflagrazioni che quel silenzio lo illuminano.
Il tenore di Evan Parker esprime ormai una compostezza che potremmo definire classica, il sacro fuoco dell'improvvisazione lontano da furiose scorribande e incanalato verso una colloquialità famigliare. La respirazione circolare, tecnica nella quale Parker è maestro riconosciuto, si trasforma in elemento di contrasto per i cambi di umore del sax, magistralmente tenuto sul filo di una continua tensione espressiva.
Alexander von Schlippenbach lavora la tastiera con l'attenzione che un mastro vetraio riserva alla materia da plasmare, parsimonia e precisione di movimenti, attenzione ai particolari, pulizia nelle forme, decisione esecutiva, visione d'insieme. Con quei tre minuti, o forse meno, del bis solitario ad ammaliare un sala gremita all'inverosimile, una manciata di note nelle quali ha palpitato, con grande forza evocativa, un secolo di storia del jazz.
E infine un grande plauso al Centro d'Arte di Padova -da settant'anni in prima linea sul fronte della musica di qualità -che, con passione, competenza, coraggio e curiosità, allestisce per l'ennesima volta un cartellone da far impallidire la maggior parte dei festival e delle rassegne nazionali.
Foto
Maurizio Zorzi
Comments
About Alexander von Schlippenbach
Instrument: Piano
Related Articles | Concerts | Albums | Photos | Similar ToTags
Schlippenbach Trio
Live Reviews
Alexander von Schlippenbach
Vincenzo Roggero
Italy
Paul Lovens
evan parker