Home » Articoli » Album Review » Gerry Hemingway: Riptide

Gerry Hemingway: Riptide

By

Sign in to view read count
Gerry Hemingway: Riptide
Ventiquattro anni di vita, nove dischi all'attivo, diciotto musicisti coinvolti nel progetto: da Michael Moore a Don Byron, da Mark Dresser a Walter Wierbos, passando per Ray Anderson, Frank Gratkowski, Ernst Reijseger e Palle Danielsson. Ne ha fatta di strada il quintetto di Gerry Hemingway dal 1987, anno in cui Outerbridge Crossing, uscito per la Sound Aspects, segnò l'esordio discografico dell'allora neonata formazione.

Ne ha fatta di strada e ne ha scritte di pagine indimenticabili nel grande libro del jazz contemporaneo, tracciando una parabola artistica all'insegna della pluralità di soluzioni e della varietà di esiti, eppure sorretta da un'innegabile coerenza, da un senso logico dello sviluppo che fa di ogni capitolo della storia della band un ulteriore passo in avanti lungo il medesimo percorso di ricerca.

Riptide, pubblicato dalla Clean Feed, riparte da dove il precedente Double Blues Crossing, edito dalla Between the Lines nel 2005, si era fermato. E lo fa proponendo un paio di novità sostanziose per quel che riguarda la line-up. Fuori il trombone e il violoncello, che fin dalla prima delle cinque edizioni della band erano sempre stati presenti, dentro i clarinetti di Oscar Noriega e le chitarre del fido Terrence McManus, scoperto di recente grazie all'ottimo Below the Surface of. Inutile rimarcare che dal punto di vista timbrico gli avvicendamenti pesano: i clarinetti felpati di Noriega si insinuano furbescamente nelle trame della musica, alleggerendo il peso specifico del sound, mentre le chitarre, e l'effettistica, di McManus garantiscono una tavolozza di colori più che mai variopinta.

E però la coerenza di cui si parlava qualche riga sopra non viene messa in discussione. Il filo rosso che lega Riptide al passato c'è ed emerge dal consueto gusto per gli intrecci, dalla passione sfrenata per i contrappunti, da quel senso tutto hemingwayano del ritmo e della pulsazione come concetti relativi, elastici. L'iniziale "Summa" è illuminante in tal senso: al di sopra del beat elegantissimo del batterista si intersecano gli altri quattro strumenti, con il sax di Eskelin che, battuta dopo battuta, emerge e prende il sopravvento. Il gioco di incastri è discreto e carezzevole, ma provando a ripetere l'ascolto concentrandosi su una sola voce per volta, ci si accorge di quanto complicato sia lo sviluppo del brano. Stesso discorso per la nevrotica "Riptide," che vive dell'opposizione tra due linee: quella zigzagante e incalzante enunciata dai fiati, e quella marziale scandita dalla chitarra, con le spalle coperte dal basso elettrico e dalla batteria.

Ripescati e riletti "Gitar" e "Holler Up": il primo da Waltzes, Two-Steps & Other Matters of Head del '99, il secondo da Demon Chaser del '93. Particolarmente pimpante e riuscita "Backabacka," composizione che, a proposito di continuità, ci ricorda la passione mai sopita di Hemingway per il kwela sudafricano; passione che emerge più velata e suadente che mai in "At Anytime," mentre "Chicken Blood" e "Meddle Music" ci suggeriscono che, in fondo, siamo sempre a New York.

Track Listing

Sumna; Riptide; Gitar; At Anytime; Asamine; Holler Up; Meddle Music; Backabacka; Chicken Blood.

Personnel

Oscar Noriega: alto saxophone, clarinet, bass clarinet; Ellery Eskelin: tenor saxophone; Terrence McManus: guitars; Kermit Driscoll: acoustic bass, electric bass guiitar; Gerry Hemingway: drums, harmonica.

Album information

Title: Riptide | Year Released: 2011 | Record Label: Clean Feed Records


Next >
Empire

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.