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Porta Palace Collective (con Giancarlo Schiaffini): Porta Palace Collective

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Porta Palace Collective (con Giancarlo Schiaffini): Porta Palace Collective
Giancarlo Schiaffini, veterano della musica d'esplorazione in Italia, è già attivo negli anni Sessanta all'interno del Gruppo Romano Free Jazz, la prima formazione che si affiancò alla scena europea per sdoganare il jazz prodotto nel vecchio continente dall'imitazione degli ingombranti modelli statunitensi. Insieme a lui, in quell'esperienza del 1966-67, erano Mario Schiano, Marcello Melis e Franco Pecori. Ma contemporaneamente il trombonista era coinvolto nelle sperimentazioni di compositori contemporanei come Luigi Nono, Karlheinz Stockhausen, Gyorgy Ligeti, Vinko Globokar, con i quali studiò ai corsi estivi di Darmstadt e percorse i sentieri impervi della nuova musica.

Fino all'esperienza più recente e altrettanto esaltante dell'Italian Instabile Orchestra, che lo vide ancora al fianco dei più inguaribili esploratori del jazz italiano. Il suo percorso musicale ebbe la ventura di intrecciarsi con lo studio della fisica sperimentale in cui si laureò nel 1965. "Entrambe le discipline prevedono ricerca e rigorosi procedimenti, progettazione concettuale e sperimentazione, indagine metodica e, soprattutto, grande creatività," dice Schiaffini nel suo libro E non chiamatelo jazz, pubblicato nel 2011.

L'esperienza che porta al disco Porta Palace Collective, è profondamente radicata in questa vicenda di Schiaffini. Il Collective non è un gruppo suo: nasce da un'esperienza di carattere didattico, ma i risultati sono davvero pregevoli. Si tratta di un lavoro condotto a Porta Palazzo, un quartiere di Torino dove, come ricorda Franco Bergoglio nelle note di copertina, "molte culture si incontrano." Le stesse note ci informano come l'ensemble sia nato "all'interno di una scuola musicale che ha scelto il jazz come elemento educativo in un quartiere problematico, dove lo svantaggio sociale spicca in modo evidente."

Schiaffini porta la sua esperienza di improvvisatore/esploratore, porta le proprie composizioni aperte. E ne scaturisce un lavoro di forte pregnanza collettiva, sostenuto da convinzione e da indubbia preparazione tecnica. "Mosquitos," il brano più lungo del CD, ne è un esempio bello ed evidente. Il tema del pezzo, eseguito dall'insieme, torna più volte (un free rondò), inframezzato dagli interventi improvvisati dei singoli strumenti, a turno. E ad ogni ritorno si trasforma prendendo spunto dal solo precedente, da alcuni stimoli espressivi e dinamici in esso contenuti. Si procede così in un costante gioco di suggestione reciproca tra parti determinate e parti improvvisate, tra improvvisazione dei singoli e improvvisazioni collettive.

Il risultato è pregevole, come nel caso di ogni altro brano. Tra i quali vogliamo ricordare quello di apertura, "Old Fashioned," che scava nelle atmosfere più dense del blues, e "Sòla sotto le stelle," che si muove (come recita il geniale titolo) in bilico tra la ballad e la farsa. Galvanizzati dal carisma di Schiaffini, tutti lavorano in modo egregio. La presenza del trombonista e i suoi sapidi interventi non rappresentano mai uno scarto di qualità e di forza espressiva nell'insieme della musica.

Track Listing

Old Fashioned; Scatole in movimento; 7 Mosquitos; Sòla sotto le stelle; Bird's Love; Situazioni incresciose.

Personnel

Johnny Lapio: tromba; Giancarlo Schiaffini: trombone; Giuseppe Ricupero: sax tenore; Lino Mei: pianoforte; Gianmaria Ferrario: contrabbasso; Ruben Bellavia: batteria.

Album information

Title: Porta Palace Collective | Year Released: 2015 | Record Label: Rudi Records


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