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Le molte avventure musicali improvvisate di Giovanni Maier

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L'etichetta Palomar, della quale ci occupammo in dettaglio alcuni anni fa, è quella in cui il contrabbassista Giovanni Maier documenta con continuità i propri progetti, con particolare riguardo a quelli più "intimi," messi a punto assieme a musicisti che gli sono cari artisticamente e umanamente. Non a caso molte delle uscite Palomar sono duetti, spesso registrati nello studio di Maier o dal vivo in concerti non lontani dalla sua residenza friulana. Qui documentiamo una parte cospicua della produzione recente di Palomar, ben sette album, assieme a un paio di uscite di un'altra etichetta locale, Dobialab, che nasce dall'omonimo collettivo/laboratorio nato per iniziativa dello stesso Maier assieme a musicisti friulani (e non solo).

Giovanni Maier
Live at Contemporary Brda
Palomar
2014
Valutazione: * * * ½

Il primo dei dischi in esame è una nuova prova in solitudine del contrabbassista, che ne ha all'attivo molte, così come frequenti sono le sue performances dal vivo in solitudine. E proprio una di queste, tenutasi al Contemporary Brda Festival di Šmartno, in Slovenia, nel 2013 viene documentata nell'album. I titoli dei cinque brani improvvisati danno l'idea della scelta estetica: una ricerca sullo strumento e sulle possibilità della musica suonata con libertà, sì, ma anche con attenzione alla coerenza. Nei tre quarti d'ora di durata vi si ascolta Maier in diverse modalità espressive, alcune più fluide e liriche, altre più complesse e articolate, potendone ancora una volta apprezzare le molteplici qualità.

Giovanni Maier, Matteo Alfonso
Naked Songs
Palomar
2014
Valutazione: * * * ½

All'ampia serie di lavori in duo documentati dall'etichetta Palomar appartiene invece Naked Songs, dove con Maier dialoga il pianista Matteo Alfonso. Trentuno minuti per sette tracce registrate dal vivo nell'aprile del 2013 presso la biblioteca di Fogliano Redipuglia, tutte improvvisate, asciutte ma di grande cantabilità, da cui il titolo dell'album. Vi si ascoltano, accostati l'uno all'altro in modo atipico, momenti in cui le sonorità dei due strumenti si accostano con molta libertà e su stilemi inconsueti -"Men at Work" -e altri in cui, pur nell'assenza di strutture rigide, si sentono eco della tradizione jazzistica classica -"You," "Back Again." Per un lavoro dall'andamento intimistico, fruibilissimo eppure sempre inquieto e da scoprire passo a passo.

Giovanni Maier, Massimo De Mattia
Double Layer
Palomar
2014
Valutazione: * * * ½

Ancora alla serie dei duetti appartiene Double Layer, nel quale Maier è affiancato dal compagno d'antica data Massimo De Mattia - Bruno Cesselli. Si tratta di un lavoro la cui prima particolarità è data dagli strumenti: Maier è al violoncello, De Mattia al flauto basso. Ciò dona alla musica un'identità timbrica assai particolare, che rimanda tanto alla modernità, quanto alla musica antica. Siamo comunque a cavallo tra improvvisazione jazzistica e cameristico-classica, con una narrazione drammaturgicamente molto ben caratterizzata, grazie al lavoro di raccordo su linee continue che ciascuno dei due musicisti opera a turno a sostegno delle più rapsodiche, nervose ed espressive improvvisazioni dell'altro. Per chi conosca i due musicisti, è interessante ascoltare come l'impiego di strumenti per loro solitamente inusuali produca un interessantissimo effetto di "rilettura" dei loro abituali stilemi.

Giovanni Maier, Andrea Gulli
Other Elephants
Dobialabel
2013
Valutazione: * * *

È un "atipico trio" quello che realizza Other Elephants, che esce per Dobialabel dopo essere stato registrato nel gennaio del 2013. Accanto al contrabbasso di Maier e all'elettronica di Andrea Gulli troviamo i disegni di Eeva Kukkonen, gli elefanti spettrali che compaiono sulla copertina e che ispirano le composizioni. La musica è complessa e tormentata, con Maier che improvvisa suoni pulsanti e Gulli che lo attornia con tutto quel che trova adeguato nel suo ampio apparato di strumenti -computer, mangiacassette, registratore a bobine, eco a nastro e sintetizzatore analogico. Ne vengono fuori tre lunghe tracce che necessitano ascolto attento, ma conservano la coerenza narrativa che caratterizza le improvvisazioni di qualità.

Giovanni Maier, Filippo Orefice, Alessandro Mansutti
Trio Benessere
Palomar
2014
Valutazione: * * * ½

Nel Trio Benessere Maier si circonda di due dei giovani musicisti friulani oggi più interessanti, il sassofonista e clarinettista Filippo Orefice e il batterista Alessandro Mansutti. La formazione presenta un doppio CD, frutto di tre sedute di registrazione: la prima, in studio del 21-22 dicembre 2013, occupa l'intero primo disco; la seconda, dal vivo al festival di Tarcento nel luglio 2014, è quella della lunghissima prima traccia (oltre ventidue minuti) del secondo; la terza, ancora in studio del 20 ottobre 2012 (quindi la più antica), costituisce le altre otto tracce del secondo CD. Il lavoro si apre con una lunga suite di Maier, dalle atmosfere che rimandano alla new thing ed esaltano le qualità espressive di Orefice al tenore, ma anche quelle di Mansutti, a momenti davvero trascinante alla batteria. Più rilassato e disteso, ma non troppo diverso come clima il brano seguente, di Orefice. A concludere una suite monkiana di ventidue minuti, che include spunti da ben sette brani del genio di Rocky Mount, tra i quali "Brilliant Corner," "Crepuscule with Nellie" e "Jackie-ing." Tutti di Maier i nove pezzi del lungo secondo CD (settantadue minuti). Lo stile della formazione rimane invariato: paritetico e libero, cangiante nelle tracce più lunghe (nella prima Orefice alterna anche tenore e clarinetto). Un gruppo interessante, che farebbe piacere vedere dal vivo.

Giovanni Maier, Daniele D'Agaro, Zlatko Kaucic
Disorder at the Border
Palomar
2014
Valutazione: * * * ½

Proprio dal vivo dal vivo -stavolta nel novembre del 2013 al Jazz Hram di Divaca, in Slovenia -è registrato Disorder at the Border, in seguito apprezzato al Jazz&Wine di Cormons 2015 (clicca qui per leggere la recensione del concerto). Assieme a Maier troviamo due suoi storici collaboratori, Daniele D'Agaro al sax tenore e al clarinetto, Zlatko Kaucic alle percussioni. La musica è oltremodo libera -tutti i brani sono completamente improvvisati -anche se le atmosfere variano molto: ne è esempio il passaggio da "Disorder #3" al "#4," cioè da una situazione dinamicamente molto intensa ed espressivamente caratterizzata dai suoni lancinanti del tenore a una invece molto più soffusa, su suoni cameristici meno magmatici, nella quale anche l'ascesa del tempo ha una funzione squisitamente narrativa.

EXP Quartet
Live a San Vito al Tagliamento
Palomar
2014
Valutazione: * * * *

L'EXP Quartet vede all'opera assieme al contrabbassista altri tre giovani musicisti tra i più promettenti della vivace scena friulana. Sebbene la musica sia tutta originale, le atmosfere sono di marca fortemente ornettiana, anche grazie alle caratteristiche dei musicisti: Mirko Cisillino è un trombettista che risente della lezione di Don Cherry, Clarissa Durizzotto agisce al clarinetto in modo atipico, giocando su linee nette, dure e sghembe, Marco D'Orlando interviene con il suo drumming talvolta in modo anche invadente ma sempre con intento costruttivo della tessitura generale. Maier ha per tutto il lavoro la funzione di colonna timbrica del gruppo: la musica ruota tutta attorno al suono potente del suo contrabbasso, con il quale alterna un impressionante varietà di forme espressive, al pizzicato o all'archetto. La dimensione del live (l'occasione è una delle date di S. Vito Jazz 2014) conferisce ai brani una vivacità e una lunghezza ("Satori" supera i diciannove minuti) che permettono di comprendere come la sua essenza affondi nell'improvvisazione più autentica. Gran bel disco, da ascolti ripetuti e attenti.

Giovanni Maier, Luca Calabrese, Lauro Rossi, Emanuele Parrini
Azure
Palomar
2014
Valutazione: * * * *

Da un quartetto è realizzato anche Azure, album che rilegge la tradizione in modo aperto e personale, affiancando a Duke Ellington e Django Reinhardt brani originali. Accanto a Maier troviamo qui tre dei suoi più affezionati collaboratori: il violinista Emanuele Parrini, il trombettista Luca Calabrese e il trombonista Lauro Rossi (autore anche di un brano), cioè musicisti raramente all'opera con materiali della tradizione e che proprio per questo si confrontano con essa a testa alta, con rispetto ma anche con libertà. Gli esiti sono davvero interessanti, come si ascolta fin dalle prime, stranianti ma gustose battute di "Nuages" e viene confermato nelle ellingtoniane "Black and Tan Fantasy" e "Azure." Da sottolineare anche qui la potente centralità del contrabbasso di Maier, che si carica sulle spalle senza sforzo tutto il peso della ritmica.

Orchestra Senza Confini
Orkester Brez Meja
Dobialabel
2015
Valutazione: * * * * ½

L'ultimo CD, edito da Dobialabel, documenta l'Orchestra Senza Confini, alias Orkester Brez Meja, organico di diciassette musicisti -fiati, tastiere, archi, voce, ben tre contrabbassi e due percussioni -che unisce due gruppi di musicisti di diversa provenienza nazionale, guidati in contemporanea da due diversi direttori -Zlatko Kaucic e, appunto, Giovanni Maier (clicca qui per leggere l'intervista con entrambi, fatta dopo un concerto dell'orchestra). La registrazione live risale all'11 settembre 2014 ancora una volta a Šmartno, per la quarta edizione del Contemporary Brda Festival. Suddiviso in due lunghe tracce, la musica risulta leggibile e appassionante, con il suo procedere dal magmatico avvio in cambi di scena -dal vivo individuabili attraverso le indicazioni estemporanee dei direttori—fatti di assoli in sezioni separate, interventi vocali e strumentali individuali o di gruppo, riprese collettive. Musica sempre inattesa, complessa ma coerente, che richiede attenzione e concentrazione ma la ripaga pienamente. Di livello assoluto e che niente ha da invidiare a quella dei maestri contemporanei d'oltreoceano.

Elenco dei brani

Live at Contemporary Brda
Come un cane...; ...che annusa qua e là...; ...e poi si ferma a riposare...; ...di sogni inquieti; E poi ancora.

Naked Songs

Climbing the Mountain; You; Lapidarium; Double Walk; Men At Work; Contemplation; Back Again.

Double Layer
Discovering The Sound; A Lot Of Space; Mouse Lines; A Melody In The Night; Doble Layer; Lissajous Curves; Thrill; Low Gain; Chromatic Rain; Concrete.

Other Elephants
Loxodonta Africana: Elephax Maximus; Loxodonta Cyclotis.

Trio Benessere
CD 1: Golden Suite; Matoda -Per Laly; Monk Suite. CD 2: Alice a Tarcento; Tre uomini in frasca; Strada senza nome; La grotta di Peter; L'uomo nero; L'incubo di Sonny; Volo su Pompei; Telai, ovvero l'oca impazzita; Cappuccetto Rosso.

Disorder at the Border
Disorder #1; Disorder #2; Disorder #3; Disorder #4; Disorder #5; Disorder #6.

Live a San Vito al Tagliamento
Fusk; Meditazioni sull'ombra; Amebe; Sol bemolle lidio; aghi; Satori; Room 45 By Night.

Azure
Crayon Rouge; Nuages; Black And Tan Fantasy; Azure; Inferno Zero; Leroy Vinnegar/Royal Garden Blues.

Orkester Brez Meja
Brezmejniki; Magari c'è.


Musicisti

Live at Contemporary Brda
Giovanni Maier: contrabbasso.

Naked Songs
Giovanni Maier: contrabbasso; Matteo Alfonso: pianoforte.

Double Layer
Giovanni Maier: violoncello; Massimo De Mattia: flauto basso.

Other Elephants
Giovanni Maier: contrabbasso; Andrea Gulli: live electronics; Eeva Kukkonen: drawing.

Trio Benessere
Filippo Orefice: sax tenore, clarinetto; Giovanni Maier: contrabbasso; Alessandro Mansutti: batteria, oggetti.

Disorder at the Border
Daniele D'Agaro: clarinetto, sax tenore; Giovanni Maier: contrabbasso; Zlatko Kaucic: percussioni.

Live a San Vito al Tagliamento
Clarissa Durizzotto: clarinetto; Mirko Cisillino: tromba; Giovanni Maier: contrabbasso; Marco D'Orlando: batteria.

Azure
Emanuele Parrini: violino; Luca Calabrese: tromba; Lauro Rossi: trombone; Giovanni Maier: contrabbasso.

Orkester Brez Meja
Zlatko Kaucic, Giovanni Maier: conduzione; Paolo Pascolo: flauto; Gabriele Cancelli: tromba; Elisa Ulian: voce; Gianfranco Agresti: sax contralto; Flavio Brumat, Bostjan Simon, Cene Resnik: sax tenore; Mimmo Cogliandro: clarinetto basso; Giorgio Pacorig: Organo Farfisa, Korg Ms20; Andrea Gulli: live electronics; Vitja Barzalorsky: chitarra elettrica; Mariano Bulligan: violoncello; Jost Drasler, Carlo Franceschinis, Costanzo Tortorelli: contrabbasso; Marko Lasic, Vid Drasler: batteria.

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