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Roberto Ottaviano: Forgotten Matches. The Worlds Of Steve Lacy (1934-2004)
ByÈ in occasione del decennale della morte di Lacy che è stato registrato questo doppio CD, un omaggio che arriva non da un musicista qualunque ma da Roberto Ottaviano, che di Lacy fu allievo e del quale, pur battendo la propria strada, ha condiviso alcune scelte, la prima delle quali è dedicare gran parte delle proprie energie al sopranoe di ciò, come scrive nelle toccanti note di copertina, pagando anche il prezzo di faticare ad affrancare la propria immagine da quella del maestro.
In realtà, già nei suoi lavori assieme a collaboratori di Lacyad esempio nello splendido Black Spirits Are Here Again, con Mal Waldron, del 1996 -Ottaviano metteva bene in luce le proprie specificità timbriche e improvvisative, mentre il suo più recente, superbo CD, Arcthetics -Soffio Primitivo, sempre per Dodicilune, esprime una musica lontanissima dai territori lacyani eppure ben memore della sua lezione. Tuttavia qui il sassofonista barese lascia da parte ogni tentativo di "distinguersi," vuoi per pagare una volta per tutte il "debito," vuoi per fare ancora di più: ricordare a tutti la bellezza delle composizioni di Lacy, una bellezza appunto misconosciuta nella sua grandezza.
Per farlo sceglie una quindicina di brani dall'enorme opus del maestro (oltre cinquecento composizioni) e opera con due formazioni ad esso care: in quartetto nel primo CD, con Glenn Ferris al trombone che fu di Roswell Rudd, Giovanni Maier al contrabbasso e Cristiano Calcagnile alla batteria; in duo nel secondo, con Alexander Hawkins al pianoforte.
La diversità dei contesti è sottolineata dalla scelta di far eseguire al quartetto tutti brani di Lacy (ad esclusione dell'improvvisazione che lo chiude, dedicata al contrabbassista Jean-Jacques Avenel, uno dei più continui collaboratori del maestro, deceduto giusto nel decennale della sua scomparsa) e al duo invece solo quattro, assieme a due di Waldron (i famosissimi e meravigliosi "What It Is" e "The Seagulls of Kristiansund"), uno del protagonista della "scuola sudafricana" in Inghilterra Harry Miller ("Orange Grove"), uno di Hawkins e tre improvvisazioni, l'ultima delle quali omaggio a un altro grande allievo di Lacy, anch'egli scomparso proprio nel decennale della sua morte: Gilles Laheurte (clicca qui per leggere la recensione del suo ultimo CD, Wings of Light).
Siamo qui di fronte a uno di quei lavori per i quali è molto difficile aggiungere parole alla musica, se non per dire che tutti i musicisti coinvolti sono all'altezza della loro meritata fama, che l'ascolto lascia ben percepire l'intensità dell'omaggio e che un suo merito aggiuntivo è quello di proporre alcune composizioni di Lacy che neppure molti suoi esperti estimatori avevano avuto l'opportunità e il piacere di conoscere, in quanto registrate rarissimamente, quali "Gay Paree Bop," "We Don't," "Hemline" e "Agenda."
Oltre a questo rimangono solo gli aggettivi, tutti superlativi, che tuttavia preferiamo lasciar scegliere e pronunciare agli ascoltatori.
Track Listing
CD 1: Trickles; Gay Paree Bop; The Rent; Blues for Aida; Cette Fois; Herbe De L’Houbli; Clichès; We Don't; The Crust; Utah; Bookioni; That's For J.J. (Dedicated to the late Jean Jacques Avenel).
CD 2 : Flakes; What It Is; A.H.; Hemline; Angels Friends Neighbours; The Seagulls of Kristiansund; Wickets; Una specie di roba mista. Poly Free Independent; Agenda; Orange Grove; That's for Gilles (Dedicated to the late Gilles Laheurte).
Personnel
Roberto Ottaviano
saxophone, soprano
CD 1: Roberto Ottaviano: sax soprano; Glenn Ferris: trombone; Giovanni Maier: contrabbasso, Cristiano Calcagnile: batteria.
CD 2: Roberto Ottaviano: sax soprano; Alexander Hawkins: pianoforte.
Album information
Title: Forgotten Matches. The Worlds Of Steve Lacy (1934-2004) | Year Released: 2015 | Record Label: Dodicilune Records
Comments
About Roberto Ottaviano
Instrument: Saxophone, soprano
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