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Tom Rainey: Obbligato
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Ecco un disco bello, intelligente, del tutto convincente in quanto rimane aderente ad una precisa tradizione jazzistica, riuscendo nello stesso tempo a trascenderla e rivitalizzarla.
L'idea è semplice: reinterpretare composizioni storiche del repertorio jazzistico, fra le quali alcuni standard ben noti ed altri meno frequentati, conferendo loro un'insolita veste armonica, strutturale e timbrica, rendendoli cioè musica di oggi. Questa operazione viene condotta da Tom Rainey evitando intellettualismi sofisticati o calligrafici accademismi, rifuggendo gli automatismi del mainstream come il velleitarismo sperimentale. Gli arrangiamenti obliqui, evocativi, a volte un po' evanescenti ma sempre leggibili, comportano un trattamento deformante delle melodie dei brani, che a volte rimangono latenti, appena percepibili sottotraccia. Fra le versioni più riuscite, per la trasfigurazione rigenerante della qualità melodica dei temi, è il caso di citare il monkiano "Reflections" e "If I Should Lose You" di Ralph Reinger. Inevitabilmente più esplicito rimane l'impianto tematico-ritmico di un brano come "Secret Love."
Il progetto riesce a lievitare coerente e propositivo anche per via della condivisione più completa da parte di tutti i membri del gruppo. Ingrid Laubrock, che in altre occasioni non aveva convinto per il fraseggio troppo ricercato e la mancanza di una decisa personalità, in questo contesto offre una prova sorprendente, articolando la voce densa del suo tenore con appropriata varietà di accenti e dinamiche. Ma quello che risulta superlativo è soprattutto l'intreccio continuo, mobile, inventivo dei suoi interventi con il limpido eloquio della tromba di Ralph Alessi: è il loro fitto dialogo a caratterizzare tutto l'andamento del CD. Il piano di Kris Davis emerge perentorio solo a tratti, mentre la batteria del leader e il contrabbasso pulsante di Drew Gress forniscono uno swing scabro e austero ma elegante, rilassato, mai invadente.
A ben vedere, tutto in questa musica (arrangiamenti, senso coloristico e timbrico, interplay e assoli, andamenti ritmici...) guarda con consapevolezza ma con intento rinvigorente ad un precedente stilistico ben preciso: il cool jazz storico. D'altra parte non è questa una delle tendenze più consistenti, articolate e coinvolgenti della ricerca jazzistica attuale? Se questo CD presenta un'identità così spiccata lo si deve certo alla concezione registica del leader e all'affiatamento di tutto il gruppo, ma forse anche al contributo di un esperto tecnico del suono qual è Joe Marciano in fase di registrazione, avvenuta nello studio System Two di Brooklyn nel febbraio 2013.
L'idea è semplice: reinterpretare composizioni storiche del repertorio jazzistico, fra le quali alcuni standard ben noti ed altri meno frequentati, conferendo loro un'insolita veste armonica, strutturale e timbrica, rendendoli cioè musica di oggi. Questa operazione viene condotta da Tom Rainey evitando intellettualismi sofisticati o calligrafici accademismi, rifuggendo gli automatismi del mainstream come il velleitarismo sperimentale. Gli arrangiamenti obliqui, evocativi, a volte un po' evanescenti ma sempre leggibili, comportano un trattamento deformante delle melodie dei brani, che a volte rimangono latenti, appena percepibili sottotraccia. Fra le versioni più riuscite, per la trasfigurazione rigenerante della qualità melodica dei temi, è il caso di citare il monkiano "Reflections" e "If I Should Lose You" di Ralph Reinger. Inevitabilmente più esplicito rimane l'impianto tematico-ritmico di un brano come "Secret Love."
Il progetto riesce a lievitare coerente e propositivo anche per via della condivisione più completa da parte di tutti i membri del gruppo. Ingrid Laubrock, che in altre occasioni non aveva convinto per il fraseggio troppo ricercato e la mancanza di una decisa personalità, in questo contesto offre una prova sorprendente, articolando la voce densa del suo tenore con appropriata varietà di accenti e dinamiche. Ma quello che risulta superlativo è soprattutto l'intreccio continuo, mobile, inventivo dei suoi interventi con il limpido eloquio della tromba di Ralph Alessi: è il loro fitto dialogo a caratterizzare tutto l'andamento del CD. Il piano di Kris Davis emerge perentorio solo a tratti, mentre la batteria del leader e il contrabbasso pulsante di Drew Gress forniscono uno swing scabro e austero ma elegante, rilassato, mai invadente.
A ben vedere, tutto in questa musica (arrangiamenti, senso coloristico e timbrico, interplay e assoli, andamenti ritmici...) guarda con consapevolezza ma con intento rinvigorente ad un precedente stilistico ben preciso: il cool jazz storico. D'altra parte non è questa una delle tendenze più consistenti, articolate e coinvolgenti della ricerca jazzistica attuale? Se questo CD presenta un'identità così spiccata lo si deve certo alla concezione registica del leader e all'affiatamento di tutto il gruppo, ma forse anche al contributo di un esperto tecnico del suono qual è Joe Marciano in fase di registrazione, avvenuta nello studio System Two di Brooklyn nel febbraio 2013.
Track Listing
Just in Time; In Your Own Sweet Way; Long Ago and Far Away; Reflections; Secret Love; Prelude to a Kiss; Yesterdays; If I Should Lose You; You Don't Know What Love Is; Just in Time Again.
Personnel
Tom Rainey
drumsRalph Alessi: trumpet; Ingrid Laubrock: soprano and tenor saxophones; Kris Davis: piano; Drew Gress: bass; Tom Rainey: drums.
Album information
Title: Obbligato | Year Released: 2014 | Record Label: Intakt Records
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