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Gianni Gagliardi: Nomadic Nature
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Sin dalle prime note di contrabbasso, che mantiene un pedale e introducono "Paris," l'appassionato di Ornette Coleman esulta. Scorrono altre tracce -"L'ironie d'une Jolie Prisse De Téte," dove alberga una definizione sonora di tipo iberico, moderna e spavaldamente veloce, "Macanudo Man," una specie di funk sospeso tra la possibilità di farsi fusion e l'impossibilità di appiatirsi nei manierismi di generee si giunge finalmente a "Silynette," altro brano che ritorna a far esultare l'appassionato di sopra.
Se nel primo pezzo della lista alberga la presenza ideale, concettuale di un tema bellissimo e ampio come "Lonely Woman," nel quarto si qualificano evidenti richiami ai temi e allo spirito di un album stupendo, ballabile, effervescente, rivoluzionario, tensivo, aperto e dialogicamente innovativo come Tomorrow Is the Question.
Nomadic Nature -album d'esordio del ventisettene sassofonista spagnolo Gianni Gagliardi-è proprio un girovagare: un viaggio nomade, itinerante e appassionato negli umori spazio temporali del jazz. In qualche modo un omaggio ad alcuni grandi maestri della musica afroamericana.
A leggere la sua biografia, fatta di continui viaggi, soggiorni studio e concerti in giro per il mondo, non si resta affatto sorpresi nel constatare nel disco ricchezza e varietà.
"Margolinda" è un jazz-waltz palpitante in forma di lirica ballad. "Timalero" incrocia ritmi e tempi vari (binari, ternari e dispari), per realizzare una quieta melodia che si complica aumentando di spessore e dipanandosi su una combinazione ritmica di 5-5-3, per poi tornare all'iniziale tema in 7/8 (una specie di richiamo alla musica dell'altro Coleman, Steve). In "Varicela Patagónica" i "ritmi zoppi," suonati con un senso di epica gravità, sorreggono una suggestiva quanto distesa melodia, apertamente schierata verso una musicalità di tipo contemporaneo.
Chiude la raccolta "Señor Trane," omaggio evidente e solare al complesso mondo di John Coltrane.
Al fianco del leader brillano l'accurato contrabbassista Alexis Cuadrado, il virile batterista Mark Ferber, il discreto quanto incisivo pianista Luke Marantz ma soprattutto la chitarra di Gilad Hekselman, fine tessitore di trame sonore, imprevedibile e accurato improvvisatore, acrobata ordinato, ottimo accompagnataore e mai scontato alter ego musicale di Gagliardi.
Nomadic Nature è un concentrato di vitalità ed energia, un moderno documento sonoro che testimonia quanto sia possibile armonizzare i grandi insegnamenti del passato in un ben amalgamato progetto modernista. È mainstream ad alto contenuto di qualità musicale.
Se nel primo pezzo della lista alberga la presenza ideale, concettuale di un tema bellissimo e ampio come "Lonely Woman," nel quarto si qualificano evidenti richiami ai temi e allo spirito di un album stupendo, ballabile, effervescente, rivoluzionario, tensivo, aperto e dialogicamente innovativo come Tomorrow Is the Question.
Nomadic Nature -album d'esordio del ventisettene sassofonista spagnolo Gianni Gagliardi-è proprio un girovagare: un viaggio nomade, itinerante e appassionato negli umori spazio temporali del jazz. In qualche modo un omaggio ad alcuni grandi maestri della musica afroamericana.
A leggere la sua biografia, fatta di continui viaggi, soggiorni studio e concerti in giro per il mondo, non si resta affatto sorpresi nel constatare nel disco ricchezza e varietà.
"Margolinda" è un jazz-waltz palpitante in forma di lirica ballad. "Timalero" incrocia ritmi e tempi vari (binari, ternari e dispari), per realizzare una quieta melodia che si complica aumentando di spessore e dipanandosi su una combinazione ritmica di 5-5-3, per poi tornare all'iniziale tema in 7/8 (una specie di richiamo alla musica dell'altro Coleman, Steve). In "Varicela Patagónica" i "ritmi zoppi," suonati con un senso di epica gravità, sorreggono una suggestiva quanto distesa melodia, apertamente schierata verso una musicalità di tipo contemporaneo.
Chiude la raccolta "Señor Trane," omaggio evidente e solare al complesso mondo di John Coltrane.
Al fianco del leader brillano l'accurato contrabbassista Alexis Cuadrado, il virile batterista Mark Ferber, il discreto quanto incisivo pianista Luke Marantz ma soprattutto la chitarra di Gilad Hekselman, fine tessitore di trame sonore, imprevedibile e accurato improvvisatore, acrobata ordinato, ottimo accompagnataore e mai scontato alter ego musicale di Gagliardi.
Nomadic Nature è un concentrato di vitalità ed energia, un moderno documento sonoro che testimonia quanto sia possibile armonizzare i grandi insegnamenti del passato in un ben amalgamato progetto modernista. È mainstream ad alto contenuto di qualità musicale.
Track Listing
Paris; L'ironie D'une Jolie Prisse De Tete; Macanudo Man; Sillynette; Margolinda; Timarelo; Varicela Patagonica; Senor Trane.
Personnel
Gianni Gagliardi
saxophoneGianni Gagliardi: tenor saxophone; Gilad Hekselman: guitar; Luke Marantz: piano; Alexis Cuadrado: bass; Mark Ferber: drums.
Album information
Title: Nomadic Nature | Year Released: 2014 | Record Label: Brooklyn Jazz Underground Records
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About Gianni Gagliardi
Instrument: Saxophone
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