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Junior Wells: Live at Theresa’s 1975
ByLa band è di primissimo ordine, manca il compagno abituale Buddy Guy ma è degnamente sostituito alla chitarra elettrica dal fratello Phil e da Byther Smith e Sammy Lawhorn che si alternano nelle due occasioni. La ritmica è essenziale e ben calibrata. Junior è in splendida forma, secco e sintetico all’armonica, caldo e rilassato alla voce. Il mood è quello del blues elettrico di Chicago con escursioni verso il soul che mettono bene in evidenza come Junior Wells fosse interessato a ripercorrere i sentieri tracciati da James Brown, dimostrando fra l’altro di avere una buonissima predisposizione in questo senso. Una predisposizione che sfortunatamente non è poi stata sfruttata a dovere dall’industria discografica.
Il repertorio è quello solito, con brani scritti dallo stesso Junior Wells che si alternano a classici del blues di Chicago. Gli intermezzi parlati fra un brano e l’altro sono fortunatamente lasciati integri dalla Delmark, anche se forse non serviva assegnare loro la dignità di traccia. La band corre veloce su questi cavalli di battaglia, mollando bagliori e scossoni salutari che tengono sempre ben viva la tensione. Perché anche davanti ad un pubblico di vecchi amici questi musicisti vogliono dare il massimo, dimostrare che le storie che scaturiscono dalla loro anima sono sempre intense e degne di essere raccontate e ascoltate. In particolare vanno menzionata l’iniziale “Little by Little”, la dura “Come On In This House”, la lunga “Goin’ Down Slow” presa con un ritmo più funky del solito e la conclusiva “Messin’ With The Kid”.
Non ci sono sorprese particolari, non ci sono novità e svolte epocali, eppure questo album è talmente solido e verace che si posizione senza alcun dubbio fra le migliori testimonianze dal vivo di quell’epoca. Un documento che ci ricorda come il blues elettrico di Chicago sia stato una delle pietre angolari sulle quali si è costruita la musica giovane della seconda metà del secolo da poco terminato. Una pietra solida e ben ancorata a terra, un punto di forza sul quale si può costruire ancora.
Track Listing
01. Little by Little (Blakemore) - 4:41; 02. Snatch It Back and Hold It (Wells) - 6:36; 03. Talk (Junior Wells) - 0:24; 04. Love Her with a Feeling (Tampa Red) - 4:12; 05. Talk (Junior Wells) - 1:51; 06. Juke (Little Walter) - 3:36; 07. Talk (Junior Wells) - 1:00; 08. Happy Birthday (Hill) - 1:27; 09. Talk (Junior Wells) - 1:41; 10. Scratch My Back (Moore) - 5:44; 11. Help the Poor (Singleton) - 3:55; 12. Talk (Junior Wells) - 0:39; 13. Come on in This House (Blakemore) - 3:23; 14. Talk (Junior Wells) - 0:41; 15. What My Mama Told Me (Blakemore) - 8:04; 16. Key to the Highway (Broonzy, Segar) - 4:07; 17. Talk (Junior Wells) - 0:12; 18. Goin' Down Slow (Oden) - 8:27; 19. Talk (Junior Wells) - 0:33; 20. Messin' with the Kid (London) - 2:27
Personnel
Junior Wells
harmonicaJunior Wells (armonica, voce); Phil Guy (chitarra); Byther Smith (chitarra, voce); Sammy Lawhorn (chitarra); Earnest Johnson (basso); Vince Chapelle (batteria); Levi Warren (batteria)
Album information
Title: Live at Theresa’s 1975 | Year Released: 2007 | Record Label: Delmark Records
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