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Andrew Raffo Dewar: Interactions Quartet

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Andrew Raffo Dewar: Interactions Quartet
Ecco un esempio di come i confini fra improvvisazione di matrice jazzistica e concezione compositiva contemporanea possano oggi essere sfumati, con travalicamenti continui da un'area all'altra, sia per quanto riguarda i meccanismi della produzione sonora da parte degli esecutori, sia per quanto attiene gli esiti del messaggio musicale percepito da chi ascolta. Dell'ambiziosa e impegnativa operazione, condotta con puntigliosa consapevolezza in questa produzione discografica, ne è autore Andrew Raffo Dewar. Nato in Argentina nel 1975, ma trasferitosi a vent'anni nel Nord America, dove ha studiato con Steve Lacy, Bill Dixon, Anthony Braxton e molti altri, Raffo ha messo a punto una sua rigorosa visione estetica.

Il CD contiene due lavori: "Interactions #1-6" è del 2009 ed è dedicato a Guillermo Gregorio (in realtà delle sei tracce, registrate in studio a Oakland nel novembre 2009, la terza è stata esclusa dal CD per ragioni di tempo), mentre "Piece for Four Instruments" risale al 2002 ed è dedicato a Earl Brown.

Entrambe le opere esplorano e concretizzano un'ampia gamma di possibilità compositive e interpretative, a cominciare dalla scrittura del sassofonista, che contempla sia la notazione tradizionale, sia una personale grafia simbolica, per arrivare alle tecniche d'esecuzione, al tipo d'interplay che caratterizza la performance. L'evoluzione narrativa dei brani mette in luce di volta in volta aspetti timbrici, strutturali e melodici diversi, articolandosi in solo, duetti e trii, o esponendo l'intero quartetto, senza che si crei cacofonia sonora, ma conservando sempre un controllo sulla distillata pulizia delle pronunce strumentali. Gli impercettibili spostamenti di tensione dinamica si nutrono di prevalenti sonorità acustiche o di eccentriche ed esili sfumature elettroniche, generando una continua interferenza/sovrapposizione fra le sorgenti sonore, un'ambigua relazione fra figura dominante e sfondo. La gamma degli strumenti è stata scelta dal leader con cura e tutti i partner si rivelano interpreti inappuntabili: appunto per esigenze di copione nessuno di loro sovrasta gli altri, ma rimane nei ranghi intervenendo con la dovuta misura.

Fra i due lavori emergono tuttavia piccole differenze: se in "Interactions" un interplay un po' più movimentato, più nervoso e possibilista, lascia comparire brevi stralci di melodie e armonie classicamente intese, nonché concisi spazi improvvisativi, il rigore metodologico e formale (direi anche etico) del secondo brano esprime invece un'astrazione apollinea, un equilibrio rarefatto e imperturbabile. In definitiva "Interactions" risulta relativamente più coinvolto con la realtà attuale, con le commistioni culturali di una comunicazione globale, mentre "Piece for Four Instruments" sembra volersi riagganciare a certe esperienze del passato di pura, radicale sperimentazione musicale.

La copertina del disco riporta un lavoro dell'artista italiano Gaetano Fiore: l'impaginazione, le forme e le variazioni timbriche su diversi toni del blu, probabilmente più scuri che nell'originale, costituiscono una vibrante traduzione visiva dell'austero messaggio musicale di Raffo.

Track Listing

Interactions #2; Interactions #6; Interactions #1; Interactions #5; Interactions #4; Piece for Four Instruments: H+A+Solo 4; F+Solo 3; C+D; G; Solo1; E.

Personnel

Andrew Raffo Dewar: sax soprano; Kyle Bruckmann: oboe, corno inglese, elettronica; Gino Robair: percussioni, elettronica; John Shiurba: chitarra elettrica.

Album information

Title: Interactions Quartet | Year Released: 2014 | Record Label: Rastascan Records


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