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Massimo Manzi Project: Identità

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Massimo Manzi Project: Identità
Diretto dal batterista Massimo Manzi, questo trio pianoless (al quale in quattro tracce si aggiunge il vibrafono) vede di scena il sassofonista statunitense David Liebman, che ha esplorato questo tipo di formazione in numerosi contesti, l’ultimo dei quali, recentissimo, nel gruppo We Three (clicca qui per leggere la recensione del CD Three for All), accanto a musicisti della statura di Steve Swallow e Adam Nussbaum. Nonostante la differenza di lustro degli altri protagonisti e la parziale diversità di atmosfere, questo lavoro non è da meno.

Il CD è costantemente in equilibrio tra modern jazz e libera improvvisazione, come simbolicamente attesta la scansione dei brani, che si avvia con un omaggio a Monk, termina con uno a Davis ed Evans, ed presenta alla sua metà esatta lo standard “You Don’t Know What Love Is”, conservando per il resto solo brani originali. Due tracce sono libere improvvisazioni in duo tra Manzi e Liebman, nelle quali si echeggia a Coltrane e si sfiorano le avanguardie, senza però mai sforare nel free.

Il disco è molto godibile, grazie alla matericità dei suoni: Manzi è robusto e sempre presente, scandendo costantemente i ritmi e dialogando con le ance di Liebman, ma anche capace di diventare leggerissimo accompagnatore laddove le linee melodiche sono impersonate dal vibrafono di Andrea Dulbecco. Paolino Dalla Porta, uno dei nostri massimi contrabbassisti, non esce mai di scena, neppure quando svolge apparentemente solo un lavoro ritmico; di Liebman c’è poco da aggiungere a quanto ben si sa di lui, se non che qui è spesso al tenore e ci ricorda quale sia la sua qualità anche a questo strumento, lui che viene soprattutto considerato un sopranista.

Una nota aggiuntiva per Dulbecco: presente in quattro tracce su dieci, le caratterizza assumendosi il ruolo di prima voce a più riprese, con grande autorevolezza.

Difficile distinguere tracce migliori in un lavoro complessivamente di tutto rispetto: forse, brilla per complessità “Doppia sequenza”, con uno splendido Dalla Porta, e per intensità “Nightbreath”, ma anche la rilettura di “Bemsha Swing” e le improvvisazioni di Manzi e Liebman sono splendide.

Un gran bel lavoro, al di sopra della media delle produzioni italiane di jazz moderno.

Track Listing

1. Bemsha Swing (T. Monk); 2. Nightbreath (P. Dalla Porta); 3. All The Thinghs That… (D. Liebman); 4. David and Massimo Say... (Liebman/Manzi); 5. Canguri Urbani (P. Dalla Porta); 6. You Don’t Know What Love Is (Raye/De Paul); 7. Grape or Orange (D. Liebman); 8. Doppia Sequenza (P. Dalla Porta); 9. Last Warning (Liebman/Manzi); X. Nardis (Davis/Evans)

Personnel

Massimo Manzi (batteria), David Liebman (sax tenore e soprano, flauto, pianoforte), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Andrea Dulbecco (vibrafono in 2, 6, 7 e X)

Album information

Title: Identità | Year Released: 2007 | Record Label: Wide Sound


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