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I tesori della Emanem

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Gli appassionati di jazz europeo conoscono bene il nome della Emanem, l'etichetta fondata nel 1974 da Martin Davidson per documentare la scena londinese legata alla free improvisation e che nel suo vasto catalogo custodisce molti capolavori anche di artisti americani.

Bobby Bradford e John Carter
Tandem
Tra le più recenti ristampe—alcune delle quali sono giunte alla seconda edizione ampliata—ne segnaliamo alcune che ancora oggi ci raccontano una bellezza e un'urgenza davvero uniche, a partire dal doppio Tandem a nome di Bobby Bradford e John Carter .
Uscito nel 1996 in due CD separati, raccoglie la musica di due differenti concerti del duo, risalenti al 1979 e al 1982, rispettivamente a Los Angeles (in apertura di una serata dell'Art Ensemble of Chicago) e, principalmente, a Worcester. Alternando brani in duo a altri in solitudine, Carter e Bradford intessono un dialogo che si nutre non solo delle rispettive sensibilità, ma anche della lunga familiarità, dal momento che il loro sodalizio nasce a metà degli anni Sessanta e attraverserà i due decenni successivi con notevoli esiti sia in quartetto/quintetto, sia all'interno del meraviglioso affresco folklorico in cinque dischi di Carter per la Gramavision.

L'incontro tra clarinetto e cornetta contiene in sé qualcosa di ancestrale e di intimo: sono strumenti che rimandano al primissimo jazz ma che si muovono qui secondo coordinate che guardano al futuro. Un dialogo tra voci, voci che si supportano, si intrecciano, si stimolano a vicenda, che si piegano timbricamente dentro linee che sanno di blues e di libertà, di piccoli dettagli melodici e di aspre accelerazioni. Un piccolo gioiello.

Steve Lacy
Avignon and After
Un senso di intimità e essenzialità appartiene di diritto anche alla musica di Steve Lacy , specialmente quando si esibiva in solitudine. Una pratica avviata nel 1972 a Avignone e poi diventata una delle formule più incisive per la sua espressività.
Dopo avere dedicato un primo volume alla musica di quei concerti francesi e a un altro solo berlinese di due anni posteriore, la Emanem pubblica ora un secondo volume Avignon and After che raccoglie materiale inedito da differenti concerti solisti, due ad Avignone (la storica data del 1972 e una del 1974), uno a Parigi nel 1975, uno a Edmonton nel 1976 e uno a Colonia nel 1977.

Colpiscono, in apertura, le riletture di tre classici di Billy Strayhorn, "Johnny Come Lately" [già incisa con Cecil Taylor nel 1957], "Lush Life" e "UMMG," semplici e dirette, ma nel disco troviamo altre perle come "The Dumps," "Moma Duck," "Hooky" e una sempre eccellente "Snips."
Selezionata da Davidson con criteri di rarità e qualità della performance [anche l'audio, accuratamente ripulito, è sempre accettabile], la musica contenuta in questo disco è come un sensuale esercizio zen di ascolto, architetture d'aria e energia che continuano a sembrarci essenziali.

Spontaneous Music Ensemble
New Surfacing 1978 & 1992
Punto fermo del catalogo Emanem è anche il lavoro di John Stevens e dello Spontaneous Music Ensemble, di cui in questi mesi è uscita una nuova ristampa del classico Challenge e del più recente New Surfacing 1978 & 1992.

Non c'è molto da aggiungere a quanto già detto negli anni sul primo dei due dischi: è un lavoro bellissimo, un punto fermo della musica inglese del periodo, prima registrazione dello Spontaneous Music Ensemble, densissimo e sensuale in quelle architetture che poi negli anni successivi andranno facendosi più astratte. I musicisti, da Kenny Wheeler a Trevor Watts, passando per Paul Rutherford e lo stesso Stevens, sono in uno stato di grazia che si continua a percepire a quasi cinquant'anni di distanza.

Spontaneous Music Ensemble
New Surfacing 1978 & 1992
New Surfacing documenta una versione ben differente del gruppo di Stevens, qui in trio con il violino di Nigel Coombs e la chitarra di John Russell. Le due lunghe improvvisazioni di Newcastle nel 1978 erano già state pubblicate qualche anno fa, ma sono qui ripulite e affiancate da una lunga performance londinese del 1992.
Il tessuto sonoro si fa più sfrangiato e materico, istintivo e bruitiste, sorretto da quella forte sensibilità al gesto improvvisato che la testimonianza su disco a volte appiattisce su coordinate un po' noiose. Comunque un disco di valore.

Elenco dei brani:

Tandem:
Tandem; Petals; Angles; Portrait of J.B.G.; Circle; Woodman's Hall Blues; She (Woman); Echoes from Rudolph's; Sweet Sunset; Swiss Account; Tandem; And She Speaks; Les Masses Jigaboo; She (Woman); Echoes from Rudolph's; Woodman's Hall Blues.

Avignon and After:
Johnny Come Lately; Lush Life; UMMG; Moms; Pops; The Dumps; Slabs; The Wool; Torments; Moma Duck; Coastline; Hooky; Snips.

Challenge:
E.D.'s Message; 2.B.Ornette; Club 66; Day of Reckoning; End to a Beginning; Travelling Together; Little Red Head; After Listening ; End to a Beginning; Distant Little Soul.

New Surfacing 1978 & 1992:
Newcastle 78A; Newcastle 78B; Complete Surfaces.

Musicisti:

Tandem:
Bobby Bradford (cornetta); John Carter (clarinetto).

Avignon and After:
Steve Lacy (sax soprano).

Challenge:
Kenny Wheeler (flicorno); Paul Rutherford (trombone); Trevor Watts (sax alto e soprano); Bruce Cale, Jeff Clyne, Chris Cambridge (contrabbasso); John Stevens (batteria e percussioni); Evan Parker (sax soprano).

New Surfacing 1978 & 1992:
John Stevens (percussioni, cornetta, minitromba, voce); Nigel Coombes (violin); Roger Smith (chitarra).

Foto
Brian McMillen.

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