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I 10 CD nel CD-Player di... Ivan Valentini
L'ho comprato recentemente perché segnalato da Steve Lehman sulla sua pagina facebook come un disco che ha avuto molta influenza sulla sua formazione musicale... e ho fatto bene! Musica di incredibile freschezza nonostante siano passati più di trent'anni, architetture e peso compositivo considerevoli.
02. Claude Delangle -The Solitary Saxophone (Grammofon AB BIS -1994).
Uno strumentista esagerato (nonché persona squisita). Il sax nella musica contemporanea al top (Stockhausen, Scelsi, Berio...).
03. Beethoven -Sonatas opp. 54-57-78-90. Maurizio Pollini (Deutsche Grammophon -2003).
Beethoven mi rimane sempre un po' indigesto allora provo col grandissimo Pollini per vedere se lo digerisco meglio. Funziona relativamente.
04. Steve Lehman -Mise en Abime (Pi Recordings -2014).
Penso che la musica spettrale sia la cosa più interessante degli ultimi decenni (Gérard Grisey in primis), ritrovarla coniugata all'improvvisazione è stata una piacevole sorpresa. Musica di grande valore, appena appena segnata da quell'eccesso di nevrosi che sento sempre nella musica che viene da New York.
05. James Brown -Collection (Magni Dischi -1993).
Un improbabile CD preso a due euro in uno scatolone di qualche ipermercato, registrazioni live dalle origini oscure e registrate alla buona ma che esprimono un groove e una incisività ritmica inarrivabili.
06. Georg Friedrich Haas -In vain (Kairos -2003).
La mia ultima scoperta in ambito "colta-contemporanea," anch'egli collegato agli spettrali e con influenze ligetiane, insomma il top. I Klangforum Wien, che ho ascoltato alcune volte anche dal vivo, sono tra i migliori ensemble che conosco.
07. Joe Henderson -The Milestone Years (Milestones -1994).
Non è che Joe Henderson sia il mio sassofonista preferito (non ne ho uno in particolare) ma è un sassofonista a cui non riesco a trovare difetti. I dischi sono in realtà otto, dovendo sceglierne uno opto per quello che uscì originariamente (nel 1970) come Joe Henderson Quintet at the Lighthouse, un live con un'energia pazzesca. Alla batteria Lenny White in grande spolvero.
08. Chet Baker -CHET (Riverside Records -1959).
Un disco "curato" di Chet, un suono di tromba puro e trasparente come gemma preziosa, una logica melodica e un timing perfetti.
09. Naked City -Naked City (Elektra-Nonesuch -1989).
Ogni qualche anno è come se tornasse sul piatto da sé. Corroborante, tanta roba, genio con vena cazzona.
10. Morton Feldman -Violin and Orchestra-Coptic Light (Col legno -2004).
Perché ci vuole sempre a portata di udito qualcosa che vada oltre la composizione e a tutto ciò che essa si porta tradizionalmente dietro. Una delle massime espressioni sonore del mistero dell'esistenza e della sospensione del giudizio.
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