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Gérard Grisey: Gérard Grisey: Les espaces acoustiques

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Gérard Grisey: Gérard Grisey: Les espaces acoustiques
Gérard Grisey

Les espaces acoustiques

Kairos

(2005)

Valutazione: 4 stelle

Era tempo che Les espaces acoustiques di Gérard Grisey (1946-1998) attendevano una rilettura e ripubblicazione in CD. La Kairos [sempre attenta e fedelmente presente agli appuntamenti importanti con la musica contemporanea] non si è fatta sfuggire l’occasione e ha affidato ad un cast eccellente l’arduo compito di re-interpretare l’intero ciclo. Protagonisti di questa nuova incisione sono l’Asko Ensemble, Garth Knox alla viola e la WDR Sinfonieorchester Köln diretta da Stefan Asbury.

Les Espaces Acoustiques è quasi un manifesto della musica spettrale. Grisey ha lavorato per anni all’individuazione di spazi acustici nuovi, spettri strumentali distorti organizzati in campo di forza e di nuove idee del tempo in musica che si dilata ai limiti della percezione. Fu senz’altro aiutato dai maestri con i quali studiò, da Dutilleux e Messiaen, a Ligeti e Stockhausen, ma soprattutto da Xenakis, vero genio dell’architettura acustica e dell’individuazione non solo di spazi, ma di vere e proprie architetture sonore.

Grisey mette mano al ciclo Les Espaces Acoustiques nel 1974, in Italia a Villa Medici, ma lo completa solo nel 1985, con un lavoro commissionato dalla Biennale di Venezia. Compone sei lavori strumentali che possono essere suonati consecutivamente poiché ciascun spazio acustico viene inteso come estendibile in quello successivo. In un gioco di contagio acustico e spaziale, l’unità del tutto è basata sulla somiglianza formale dei pezzi e su due punti acustici di riferimento: lo spettro dei sopratoni e la periodicità.

Il ciclo Les Espaces Acoustiques si suddivide in “Prologue” (1974) per alto solo, “Périodes” (1974) per 7 musicisti, “Partiels” (1975) per 18 musicisti [i tre brani sono riprodotti nel CD 1], “Modulations” (1976-1977) per 33 musicisti, “Transitoires” (1980-1981) per grande orchestra e “Epilogue” (1985) per 4 cori soli e grande orchestra [i tre brani sono riprodotti nel CD 2]. Grisey aggiunge gradualmente materiale sia dal punto di vista dell’organico coinvolto, sia dal punto di vista dei fattori che sottopone alla propria attenzione (tensioni armoniche, parametri acustici di vario tipo, ritmo, opposizione “periodico”/“a-periodico”). Ascoltati, come d’altronde dovrebbero essere eseguiti, uno di seguito all’altro, i sei pezzi rivelano una musica che preserva, nonostante il tempo, una sua vivacità.

È lo stesso Grisey a rileggere a distanza di tempo la propria opera, dicendo di vedere quel ciclo come “un grande laboratorio dove le tecniche spettrali sono applicate a diverse situazioni (in solo o in grande orchestra)”. Nel mettervi fine, a conclusione di un lungo processo d filtraggio e di disintegrazione dello spettro armonico della nota, introduceva quella che definiva "una dualità che distrugge il sistema", ovvero "al tempo collettivo e onirico del cosmo si sovrappone un tempo individuale e dissuadente, quello del linguaggio”.

È questa una ri-lettura che conferisce oggi all’intero ciclo elementi di ricerca autentici e degni di attenzione che meritano di approfondirlo ed ascoltarlo ancora.

Elenco dei brani:

CD 1:

01. Prologue (1976) - 15:28; 02. Périodes (1974) - 15:28; 03. Partiels (1975) - 22:02;

CD 2 01. Modulations (1976-1977) - 16:10; 02. Transitories (1980-1981) - 19:54; 03. Epilogue (1985) - 8:03

Musicisti:

Asko Ensemble; Garth Knox (viola); WDR Sinfonieorchester Köln; Stefan Asbury

Personnel

Album information

Title: Gérard Grisey: Les espaces acoustiques | Year Released: 2006


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