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Marc Cary Focus Trio: Four Directions
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Dopo la bella prova in solo per ricordare Abbey Lincoln (For The Love of Abbey, Motéma 2013), Marc Cary torna al Focus trio per realizzare il quarto album della formazione. Di nuovo in studio dopo le prove live del 2008 e 2009, Cary realizza uno dei lavori più eclettici e convincenti della sua già lunga carriera, spaziando tra ambiti diversi in un percorso che risulta intenso e ricco di suggestioni.
Non lontano da certe tendenze espresse col suo gruppo Cosmic Indigenous, il pianista passa da un pianismo di fattura tyneriana ad esplorazioni elettriche e elettroniche col Rhodes e il sintetizzatore, senza dimenticare le musiche etniche e la tensione delle forme popolari (funk, hip-hop, go-go music e quant'altro). Ne risulta una musica ritmicamente inventiva e pregnante, che rispecchia in pieno l'estetica di fondo del trio: "coniugare i ritmi indigeni con il jazz statunitense per creare un nuovo spettro sonoro."
Non è casuale quindi che il primo brano "Todi Blues" prenda le strutture della musica classica indiana e le fonda con i ritmi go-go, il funk nato a Washington negli anni settanta, creando un suggestiva giungla sonora. Il brano successivo, "Betty's Waltz," è dedicato a Betty Carter, l'altra cantante che ha avuto un ruolo centrale nella maturità di Cary: è un dinamico valzer dalla bella melodia, eseguito con sobrietà e partecipazione. Il percorso musicale si snoda in due differenti modalità: da un lato brani jazzisticamente più tradizionali, eseguiti al pianoforte con ricca accentuazione ritmica ("He Who Hops Around, "Boom"), danzante lirismo ("Tanktified") o combinando le due prospettive ("Ready or Not"); dall'altro temi elettrici che potremmo definire post-davisiani (come la rilettura al rhodes di "Spectrum" di Tony Williams).
Concludiamo con un apprezzamento per i partner del pianista, il cui interattivo sostegno ritmico è una continua e preziosa fonte di stimoli.
Non lontano da certe tendenze espresse col suo gruppo Cosmic Indigenous, il pianista passa da un pianismo di fattura tyneriana ad esplorazioni elettriche e elettroniche col Rhodes e il sintetizzatore, senza dimenticare le musiche etniche e la tensione delle forme popolari (funk, hip-hop, go-go music e quant'altro). Ne risulta una musica ritmicamente inventiva e pregnante, che rispecchia in pieno l'estetica di fondo del trio: "coniugare i ritmi indigeni con il jazz statunitense per creare un nuovo spettro sonoro."
Non è casuale quindi che il primo brano "Todi Blues" prenda le strutture della musica classica indiana e le fonda con i ritmi go-go, il funk nato a Washington negli anni settanta, creando un suggestiva giungla sonora. Il brano successivo, "Betty's Waltz," è dedicato a Betty Carter, l'altra cantante che ha avuto un ruolo centrale nella maturità di Cary: è un dinamico valzer dalla bella melodia, eseguito con sobrietà e partecipazione. Il percorso musicale si snoda in due differenti modalità: da un lato brani jazzisticamente più tradizionali, eseguiti al pianoforte con ricca accentuazione ritmica ("He Who Hops Around, "Boom"), danzante lirismo ("Tanktified") o combinando le due prospettive ("Ready or Not"); dall'altro temi elettrici che potremmo definire post-davisiani (come la rilettura al rhodes di "Spectrum" di Tony Williams).
Concludiamo con un apprezzamento per i partner del pianista, il cui interattivo sostegno ritmico è una continua e preziosa fonte di stimoli.
Track Listing
Todi Blues; Waltz Betty Waltz; He Who Hops Around; Open Baby; Tanktified; Boom; Ready or Not; Spectrum; Indigenous; Outside My Window.
Personnel
Marc Cary
pianoMarc Cary: pianoforte, Rhodes, sintetizzatore; Burniss Earl Travis II: contrabbasso, basso elettrico; Rashaan Carter: contrabbasso; Sameer Gupta: batteria, tabla.
Album information
Title: Four Directions | Year Released: 2014 | Record Label: Motéma Music
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