Home » Articoli » Album Review » Jeremy Pelt: Face Forward, Jeremy
Jeremy Pelt: Face Forward, Jeremy
By
Trombettista, produttore, didatta (occupazione quest'ultima che l'ha visto attivo anche in Italia con diverse partecipazioni ai seminari estivi di Siena Jazz), Jeremy Pelt ha alle spalle decenni di militanza in formazioni di bop e post-bop: esordì con la Charles Mingus Big Band, e si esibisce tutt'ora con la Village Vanguard Orchestra e con la Duke Ellington Big Band.
Dall'inizio degli anni 2000, a questo suo percorso nella tradizione jazzistica se n'è affiancato un secondo, improntato all'esplorazione del funk e della musica elettronica. Se la sua penultima uscita discografica, l'album Water and Earth spaziava soprattutto in questi ultimi generi, il lavoro più recente, Face Forward, Jeremy (pubblicato quest'anno sempre da High Note), dovrebbe rappresentare una sintesi tra i due filoni della sua carriera, con qualche ulteriore suggestione proveniente dal pop più recente e dal patrimonio della canzone americana.
Le ambizionima anche i limitidel disco risiedono proprio nel confluire di una messe così vasta di materiali. Nel volgere di nemmeno tre quarti d'ora si susseguono un frammento astratto ("Higby part. 1"), ritmi programmati di drum machine sotto a un tema shorteriano ("Stars Are Free"), un brano in stile fusion anni '80 ("The Calm Before the Storm"), una song completamente acustica che nelle orchestrazioni ha qualcosa di Alec Wilder ("Rastros"), episodi swinganti e altro ancora. Ineccepibili l'affiatamento e la perizia tecnica dei musicisti: la band suona insieme da anni, e si sente. I soli del pianista e tastierista David Bryant sono concentrati di virtuosismo che non scadono nell'accademismo trito; lo stesso vale per i complessi tappeti ritmici di Dana Hawkins, per il quale rimanere ancorato alla pulsazione è poco meno che un sacrificio.
Ciò di cui s'avverte la mancanza è qualcosa come una trama, una progettualità che tenga insieme in un risultato coeso le incursioni nei plurimi stili. Non è da escludere che l'idea di Pelt fosse proprio questa: disorientare, dare il senso della disunità, della multidirezionalità. Non di meno, una certa dose di disorientamento sembra cogliere anche gli esecutori, e pare trasparire nei bruschi e a volte scollegati cambi d'atmosfera del disco.
Dall'inizio degli anni 2000, a questo suo percorso nella tradizione jazzistica se n'è affiancato un secondo, improntato all'esplorazione del funk e della musica elettronica. Se la sua penultima uscita discografica, l'album Water and Earth spaziava soprattutto in questi ultimi generi, il lavoro più recente, Face Forward, Jeremy (pubblicato quest'anno sempre da High Note), dovrebbe rappresentare una sintesi tra i due filoni della sua carriera, con qualche ulteriore suggestione proveniente dal pop più recente e dal patrimonio della canzone americana.
Le ambizionima anche i limitidel disco risiedono proprio nel confluire di una messe così vasta di materiali. Nel volgere di nemmeno tre quarti d'ora si susseguono un frammento astratto ("Higby part. 1"), ritmi programmati di drum machine sotto a un tema shorteriano ("Stars Are Free"), un brano in stile fusion anni '80 ("The Calm Before the Storm"), una song completamente acustica che nelle orchestrazioni ha qualcosa di Alec Wilder ("Rastros"), episodi swinganti e altro ancora. Ineccepibili l'affiatamento e la perizia tecnica dei musicisti: la band suona insieme da anni, e si sente. I soli del pianista e tastierista David Bryant sono concentrati di virtuosismo che non scadono nell'accademismo trito; lo stesso vale per i complessi tappeti ritmici di Dana Hawkins, per il quale rimanere ancorato alla pulsazione è poco meno che un sacrificio.
Ciò di cui s'avverte la mancanza è qualcosa come una trama, una progettualità che tenga insieme in un risultato coeso le incursioni nei plurimi stili. Non è da escludere che l'idea di Pelt fosse proprio questa: disorientare, dare il senso della disunità, della multidirezionalità. Non di meno, una certa dose di disorientamento sembra cogliere anche gli esecutori, e pare trasparire nei bruschi e a volte scollegati cambi d'atmosfera del disco.
Track Listing
Personnel
Jeremy Pelt
trumpetJeremy Pelt: trumpet; Roxy Cross: soprano and tenor saxophones, bass clarinet; David Bryant: piano, organ, Fender Rhodes, Wurlitzer; Frank Locrasto: Fender Rhodes (2); Chris Smith: acoustic and electric bass; Dana Hawkins: drums, drum programming.
Album information
Title: Face Forward, Jeremy | Year Released: 2014 | Record Label: HighNote Records
Comments
Tags
Jeremy Pelt
CD/LP/Track Review
Luca Casarotti
HighNote Records
United States
Charles Mingus
duke ellington
David Bryant
Dana Hawkins
Face Forward, Jeremy