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Tord Gustavsen: Extended Circle
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In una certa tradizione ECM questo disco ci propone una delle più rappresentative espressioni del jazz scandinavo, un'immagine nordica impressionistica, nitidamente caratterizzata, per altro contraddetta da tante altre esperienze "forti," nate a quelle latitudini nell'ultimo ventennio. Le composizioni sono prevalentemente del leader: "Staying There" può ricordare le collaborazioni fra Keith Jarrett e Jan Garbarek degli anni Settanta; il tema di "Silent Spaces," per piano solo, sembra rimandare ai languori melodici di Erik Satie.
Il pianismo di Tord Gustavsen racchiude e personalizza le influenze di Jarrett, di Esbjorn Svensson e di altri. Il modello del maestro Garbarek risuona in modo evidente nella pronuncia sassofonistica di Tore Brunborg, mentre il ponderato incedere del contrabbasso di Mats Eilertsen ricorda quello di Thomas Morgan, un protagonista ormai affermato. Il drumming di Jarle Vespestad infine procede felpato, con opportune, accorte sottolineature.
Ma in Extended Circle, registrato nel giugno 2013 nel collaudato Rainbow Studio di Oslo, tutti i riferimenti sopra ricordati non sono che echi lontani, filtrati da uno sguardo onnicomprensivo ma distaccato, da una dimensione autoriflessiva e intimista. La musica di Gustavsen, che si avvale della complice condivisione dei partner, non risulta mai inquieta, né drammatica, né declamatoria, né esuberante, né ironica; non è nemmeno malinconica nel suo ripiegamento intimista. Come avviene in certi metodi di meditazione orientali, più che nella pratica del training autogeno di origine tedesca, si pone piuttosto fuori dal tempo e dallo spazio, alla ricerca di una serenità assoluta, consapevole ma estatica, pacificata con se stessa e con le contraddizioni del mondo. Non è da escludere che l'approccio e le qualità di questa musica possano favorire una sua applicazione a finalità terapeutiche.
Il pianismo di Tord Gustavsen racchiude e personalizza le influenze di Jarrett, di Esbjorn Svensson e di altri. Il modello del maestro Garbarek risuona in modo evidente nella pronuncia sassofonistica di Tore Brunborg, mentre il ponderato incedere del contrabbasso di Mats Eilertsen ricorda quello di Thomas Morgan, un protagonista ormai affermato. Il drumming di Jarle Vespestad infine procede felpato, con opportune, accorte sottolineature.
Ma in Extended Circle, registrato nel giugno 2013 nel collaudato Rainbow Studio di Oslo, tutti i riferimenti sopra ricordati non sono che echi lontani, filtrati da uno sguardo onnicomprensivo ma distaccato, da una dimensione autoriflessiva e intimista. La musica di Gustavsen, che si avvale della complice condivisione dei partner, non risulta mai inquieta, né drammatica, né declamatoria, né esuberante, né ironica; non è nemmeno malinconica nel suo ripiegamento intimista. Come avviene in certi metodi di meditazione orientali, più che nella pratica del training autogeno di origine tedesca, si pone piuttosto fuori dal tempo e dallo spazio, alla ricerca di una serenità assoluta, consapevole ma estatica, pacificata con se stessa e con le contraddizioni del mondo. Non è da escludere che l'approccio e le qualità di questa musica possano favorire una sua applicazione a finalità terapeutiche.
Track Listing
Right There; Eg Veit I Himmerik El Borg; Entrance; The Gift; Staying There; Silent Spaces; Entrance, var.; Devotion; The Embrace; Bass Transition; Glow; The Prodigal Song.
Personnel
Tord Gustavsen
pianoTore Brunborg: tenor saxophone; Tord Gustavsen: piano; Mats Eilertsen:double bass; Jarle Vespestad: drums.
Album information
Title: Extended Circle | Year Released: 2014 | Record Label: ECM Records
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