Can't Stop Snusing, titolo che fa riferimento allo Snus, tabacco da masticare assai diffuso in Svezia, è album da maneggiare con attenzione, per evitare che un'assunzione scriteriata della musica contenuta, possa scatenare una sventagliata di controindicazioni sull'incauto ascoltatore. Il trio franco-svedese si muove per oltre cinquanta minuti nei territori della libera improvvisazione assoluta, ciascuno dei protagonisti impegnato a definire un proprio, autonomo percorso espressivo, che non sempre riesce a ricevere dal reciproco ascolto gli impulsi sufficienti e necessari ad una compiuta organicità esecutiva.
La mancanza del benché minimo riferimento alla melodia, l'assenza di strutture ritmiche definite incoraggia e alimenta questo approccio improvvisativo. I tre musicisti sanno trarre dai propri strumenti vere e proprie sorprese sonore tanto che a volte sembra di intuire distorsioni elettroniche, fondali campionati e persino l'utilizzo di una qualche strumentazione non riportata nelle note di copertina. Ma, come spesso accade in questi ambiti, la forza selvaggia, senza regole, vulcanica e caotica della musica proposta perde su supporto fonografico molta della sua ragion d'essere. Con il fondato pericolo di ridursi ad uno sterile esercizio di stile e perdere per strada le coordinate comunicative con l'ascoltatore.
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